Cts, rivelati 5 verbali. Ancora segreti i dossier su Alzano e Nembro

Giovedì 6 agosto il sito della Fondazione Luigi Einaudi ha pubblicato alcuni verbali delle riunioni del comitato tecnico scientifico, l’organismo che consiglia il governo su questioni sanitarie — e in particolare, negli ultimi mesi, per le decisioni da prendere per fermare l’epidemia di Covid-19. Si tratta soltanto di 5 vebali, peraltro dai contenuti noti: tra i documenti «desecretati» non ci sono i resoconti delle questioni più controverse come la chiusura delle zone rosse di Alzano e Nembro e una serie di suggerimenti che poi furono accolti soltanto in parte dal governo, ad esempio quello sulle scuole.

Il dossier di oltre 200 pagine pubblicato sul sito della Fondazione Luigi Einaudi  — che ha chiesto l’accesso agli atti anche ricorrendo al Tar — ricostruisce, quindi, soltanto in parte quanto accaduto in questi mesi di pandemia da coronavirus.

‘Nei verbali c’è scritto che non ci sono queste grandi ragioni per prorogare lo stato di emergenza, penso che fosse per questo che non volessero render pubblici i verbali del Comitato tecnico scientifico’, è  il commento a caldo di Giorgia Meloni alla notizia dell’avvenuta desecretazione da parte del governo dei verbali delle riunioni del Cts durante la pandemia. La proroga dello stato d’emergenza – ha sottolineato la leader di FdI a SkyTg24 – non serve per la salute degli italiani, ma per salvare le loro poltrone. Noi – ha ricordato – avevamo proposto il lockdown almeno dieci giorni prima che il governo lo facesse, pensando che sarebbe stato più efficace.

L’aspro commento della Meloni è l’annuncio della bufera politica che potrebbe abbattersi sul Palazzo dopo la pubblicazione dei verbali secretati. Il ministro Speranza ne ha dato conferma al Senato  esaltando la ‘trasparenza’. In realtà, il governo ha solo fatto di necessità virtù, dal momento che pendeva, sin da aprile, una richiesta di decretazione da parte della Fondazione Einaudi. Richiesta finalizzata soprattutto a chiarire la legittimità della compressione delle libertà costituzionali messa in discussione da singoli cittadini e dalle opposizioni.

In un primo tempo, Palazzo Chigi vi si era opposto. Ma il 22 luglio scorso, il Tar del Lazio aveva dato ragione ai ricorrenti contro il diniego. Il governo aveva quindi adito il Consiglio di Stato, che il 31 luglio sospendeva l’effetto della sentenza precedente. Insomma, un vero e proprio braccio di ferro con tanto di timbri e carte bollate. A spingere per la pubblicazione degli atti, oltre alla Meloni, l’intero centrodestra. E anche il Copasir. E poiché in Italia i misteri non mancano mai, chi ha consultato gli atti sul sito della Fondazione Einaudi ha già rilevato la mancanza dei verbali relativi alle riunioni dai primi giorni di marzo. Sono quelle della mancata perimetrazione    della ‘zona rossa’ ad Alzano Lombardo e Nembro, nel bergamasco. Sul punto c’è un’inchiesta giudiziaria che ha visto sfilare davanti ai pm il governatore Fontana e il premier Conte.

Il leader della Lega, Matteo Salvini parte all’attacco: ‘Al di là di quanto è stato fatto in passato, vorrei sapere sulle zone rosse chi non ha deciso e perché’. Ci leggeremo tutte le pagine – ha aggiunto -: mi interessa il presente e il futuro.  ha aggiunto. E’ inaccettabile che il governo tenga ancora secretati i verbali relativi alla zona rossa di Alzano e Nembro. Chiediamo con forza che venga resa nota anche la parte della documentazione del Cts che è stata consegnata, dopo una sentenza del Tar e forti pressioni parlamentari.

‘C’è un’indagine in corso da parte della Procura di Bergamo, ma è un diritto dei cittadini, dei bergamaschi in particolare, conoscere il contenuto di quei verbali per capire perché prima il governo ha inviato centinaia di carabinieri, poliziotti e militari pronti a chiudere gli accessi ad Alzano e Nembro per poi sospendere tutto optando per la `zona arancione´ in tutta la Lombardia’,  scrivono in una nota i parlamentari bergamaschi della Lega Roberto Calderoli, Daniele Belotti, Simona Pergreffi e Rebecca Frassini.

Il sito della Fondazione Luigi Einaudi letteralmente preso d’assalto dopo la pubblicazione dei verbali delle riunioni del Comitato tecnico scientifico. I verbali pubblicati sono relativi alle riunioni del 28 febbraio, 1 marzo, 7 marzo, 30 marzo e 9 aprile.

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