Crisi sociale e protagonismo bancario

I centri di Ascolto del Disagio (CAD) sono libere associazioni di cittadini desiderosi di contribuire con la propria azione, e il proprio impegno, allo sviluppo sociale del Paese. I circoli CAD sono luoghi di dibattito, di elaborazione socio-politica di azione concreta dei cittadini verso le necessità reali della gente. I CAD nascono per informare, tutelare e difendere sul territorio nazionale gli interessi individuali e collettivi degli utenti dei servizi sociali, associando   tutti i soggetti che intendono portare sentimenti di carità sociale con la loro competenza professionale, attivando ogni azione ed iniziativa legale mirata alla difesa dei diritti di tutti coloro che soffrono un grave disagio sociale,   versando in precarie condizioni socio-economiche. I CAD dedicano particolare riferimento agli imprenditori in grave crisi di gestione. In considerazione di questo i Centri di Ascolto del Disagio promuovono iniziative culturali, artistiche e scientifiche, ovvero studi e ricerche, mettendo a disposizione borse di studio e premi per tesi di laurea e ricerche,  organizzando corsi e seminari di formazione professionale, sia per operatori economici di qualsiasi estrazione tecnica, sia per coloro che, emarginati per condizioni soggettive, intendono procurarsi il reinserimento nel contesto sociale. Lo scopo è di dare forza ed operatività di difesa dei diritti civili ed economici del cittadino, assistendo coloro che  sono calpestati nei loro primari diritti civili di uguaglianza. Il presidente del CAD è l’ingegnere Gerardo Rosa Salsano, che nasce a Vietri sul mare (Sa). Durante gli anni dell’università ha gestito la componente cristiana del movimento studentesco per porsi come referente dei disagi universitari e generazionali in una difficile realtà quale quella della Università di Pisa. Svolge la sua attività lavorativa a Milano prima, e successivamente Roma. Gestisce, poi, associazioni culturali. Il ritorno alla sua provincia lo ha visto fautore di numerose lotte per lo sviluppo della Regione, fondando un movimento di riconciliazione che vedeva il Sud fulcro e base di uno sviluppo sostenibile per il mediterraneo. L’attività politica capillare sul territorio lo ha poi portato ad allargare i confini del movimento in tutto il territorio nazionale operando con momenti di aggregazione sia politica che ideologica e culturale. Nel 2007 vivendo il forte disagio di una politica ormai lontana dalle esigenze della gente fonda il CAD Sociale. Ad oggi il CAD, che non vuole essere un Partito, è presente in tutte le Regioni d’Italia e all’estero, contando 150.000 iscritti in Italia ed oltre 300.000 in tutto il mondo. La tragica morte di Luigino D’Angelo, ex-dipendente dell’Enel e tranquillo ex-dipendente pubblico, con la sua drammatica morte ha evidenziato la necessità di condurci ad amare considerazioni. Premesso che in Italia negli ultimi venti anni ha mietuto più vittime il fondamentalismo bancario  che qualsiasi altro radicalismo sociale, andiamo a valutare cause, ripari e prospettive salvifiche dal ‘bankisis’.      Per garantire il debito pubblico da default si parte prima a dilapidare il patrimonio privato immobiliare, per poi passare a quello del risparmio protetto. Entrambi validi e capaci  elementi fidejussori del disastro pubblico in chiave europea. Il pericolo del fondamentalismo bancario era un rischio conosciuto, rivelandosi da subito  l’utile strumento, insieme alle angherie dell’Agenzia delle Entrate, per provvedere con rapidità spietata all’assorbimento del risparmio privato. Nel mentre il mondo dei media ha concorso a promuovere la pressione mediatica della cultura ‘finanziaria anglosassone’. La gente costretta a svendersi il bene immobiliare, senza un euro di interesse sui risparmi correntizi, viene ‘abbindolata’ da prodotti tossici con la speranza ‘assurda’ di un interesse improbabile da mettere a reddito. La gente ingenua ha abboccato. ‘Abbiamo scelto di partecipare al progetto Europeo senza dettarne alcuna condizione. Non avevamo altra scelta che affogarci in questo unico sistema che ci avrebbe consentito sia il finanziamento pubblico infrastrutturale, al di là del nostro disastrato bilancio , che il mantenimento dei costi della Casta a tutto danno del ceto popolare’, sottolinea Salsano. La recente normativa europea che vieta ogni aiuto pubblico alle disgrazie di banca e chiama gli stessi correntisti, a concorrere e partecipare con i propri depositi al fallimento bancario. Nulla è stato fatto e le stesse componenti politiche di seconda repubblica, che oggi sbraitano nulla hanno fatto per opporsi in sede di Parlamento Europeo. A tutta questa fragilità conoscitiva si aggiunge drasticamente che  le strutture incaricate al controllo, preferiscono fare da ‘palo’ agli aggressori bancari, determinandone lo stragismo culturale ed economico della gente, priva di ogni vitaminizzazione ad esercitare la propria volontà. La gente impreparata, senza un vaccino finanziario e senza un minimo di cultura economico-finanziaria, viene liberata dallo ‘Zoo del Pubblico Protetto’ e, trasferita a forza, nella esasperata ‘Giungla del Privato con Protezione Pubblica’. ‘Occorre alimentare da subito una conoscenza culturale della materia con il protagonismo, senza se e senza ma, per una ‘Nuova Politica al netto dei protagonisti della Seconda Repubblica’, sottolinea Salsano, ‘dove sindacato, associazionismo consumatori, media, e soprattutto RAI, devono fare pressione di conoscenza della materia con la relativa divulgazione abbinata dei termini comunicativi sia in italiano che in inglese. Meno talk show e più trasmissioni a divulgazione nozionistica del contesto economico finanziario globale. Eliminare la metastatica Consob e inglobarla in Banca d’Italia. Si produrrebbe una concreta spending review e si eviterebbe il facile gioco dello scaricabarile. Rivedere e ampliare la Legge Draghi del ‘90 in materia di rappresentatività di azionariato popolare, tanto da  prevedere un più facile accesso dell’associazionismo specifico e qualificato nei Consigli di Amministrazione’. Sia ben chiaro, sottolinea il presidente del CAD, che non speculiamo sulle morti ma forniamo, semplicemente, il nostro punto di vista sul sistema bancario e sulle strategie da adottare, sempre secondo il nostro modesto punto di vista.

Roberto Cristiano

 

 

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