Crisi Siria. Trump invia lettera a Erdogan: “Non fare lo spaccone”. Il Sultano la cestina

“Non fare lo sciocco. Non essere stupido. Ti chiamo più tardi”. Sono queste le parole finali della lettera che lo scorso 9 ottobre Donald Trump ha inviato a Recep Tayyp Erdogan e nella quale, come spiegato dal presidente americano nel corso della conferenza stampa congiunta con quello italiano, Sergio Mattarella,  non è stato dato il via libera all’offensiva turca in Siria. Nella lettera il presidente americano cita una lettera “confidenziale” a lui inviata dal generale Mazloum, capo militare delle Forze democratiche siriane, in cui quest’ultimo si dice “disponibile a negoziare e a fare concessioni che non avrebbero mai fatto in passato.

“Lavoriamo a un buon accordo! Tu non vuoi essere responsabile dell’assassinio di migliaia di persone – Trump – io non voglio essere responsabile della distruzione dell’economia turca. Te ne ho dato un piccolo esempio con quanto accaduto con il pastore Brunson”.  Nella lettera Trump ricorda a Erdogan di aver lavorato duro per risolvere alcuni dei suoi problemi. “La Storia – conclude il presidente americano – ti giudicherà positivamente se farai le cose in un modo che è gusto e umano. Ti considererà come il diavolo se qualcosa di buono non accadrà”.

La lettera che la Casa Bianca afferma di aver inviato a Erdogan porta una data di tre giorni successiva alla telefonata tra Trump ed  Erdogan. Fu in riferimento a quel colloquio telefonico, avvenuto il 6 novembre, che Ankara fece capire di avere il via libera americano all’offensiva, e dava quel giorno in poi furono ripetuti i tweet con cui Trump sottolineava la necessità del ritiro americano.

La Casa Bianca ha confermato l’esistenza della lettera e il suo contenuto. Lo ha fatto con il corrispondente del New York Times, Katie Rogers, e con Msnbc, la cui presentatrice, riferendone, ha affermato. “È talmente bizzarra che abbiamo verificato con la casa Bianca se è vera. E lo è”. Da quanto si apprende sembrerebbe che il presidente della Turchia lettera la missiva del numero uno della Casa Bianca l’avrebbe cestinata, forse per le frasi bizzarre in essa contenuta.

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