Crisi di governo. La giornata prima del voto al Senato

Tra poche ore si deciderà il futuro della legislatura. Alle 18 inizia la prima grande conta a Palazzo Madama, per decidere quando (e se) sfiduciare Giuseppe Conte. Il segretario della Lega vuol farlo subito, a tempo di record: già il 14 pomeriggio. Ma da una conta approssimativa potrebbe non avere i numeri nonostante sulla carta dovrebbe incassare l’appoggio di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Contrari M5S, Pd e gruppo Misto che nella conferenza dei capigruppo hanno fissato per martedì 20 agosto le comunicazioni del premier e, probabilmente, il conseguente voto sulla mozione di sfiducia della Lega. Il fronte del no è numericamente più ampio e dovrebbe imporsi al Senato. Ma tutto è ancora da decidere e non sono esclusi colpi di scena. M5S, Lega, Renzi e il Pd continuano a scontrasti a suon di accuse reciproche ed aperture di convenienza. Di sicuro dai Dem arriva una ‘apertura’ ai 5Stelle per un governo di scopo per poi tornare alle urne. Ma Di Maio ha il problema di dover dialogare con un partito nominalmente guidato da Zingaretti ma gestito da Renzi. Intanto il M5s ha formalizzato la richiesta di anticipazione della discussione della legge per il taglio del numero dei parlamentari. Lo annunciato Luigi Di Maio in un post. “Abbiamo appena inviato al Presidente della Camera la nostra richiesta per calendarizzare urgentemente in Aula il taglio di 345 parlamentari in base all’articolo 62 della Costituzione”.

La giornata

Salvini: oggi in Senato patto della poltrona tra Renzi e Grillo. ” ‘Oggi in Senato ci sarà un’altra maggioranza’ dice Renzi. Il #Pattodellapoltrona tra Renzi e Grillo. Io invece chiedo una cosa semplice semplice: parola agli Italiani, lasciateli votare!”. Lo scrive su Facebook il vicepremier Matteo Salvini, mentre è in corso al Senato la conferenza stampa del senatore Matteo Renzi.

Berlusconi-Salvini, salta l’incontro: si attende voto in Senato. Salta il faccia a faccia tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi per chiudere l’accordo pre-elettorale tra Lega e Forza Italia. Berlusconi ha incontrato lo stato maggiore del partito, mentre è attesa la riunione del gruppo azzurro convocata in Senato.

Pd: No voto Camera taglio parlamentari prossima settimana. La richiesta del Movimento 5 stelle di anticipare alla prossima settimana il voto alla Camera sul taglio dei parlamentari sembra destinata ad essere bocciata. Di Maio, per far passare l’ipotesi nella capigruppo a Montecitorio, certo il no della Lega, dovrebbe chiedere aiuto al Pd, che, a quanto fanno sapere fonti parlamentari, sarebbe intenzionato a votare contro.

Renzi: “Mettiamo in salvo i conti, la formula non mi interessa. Salvini oggi perderà”. “Se i partiti vogliono litigare, litighino pure ma prima mettiamo i conti in salvo”. Così Matteo Renzi che sulla possibilità di un governo di legislatura ha aggiunto: “Non mi impicco a una formula o l’altra, per me la priorità è portare a casa l’abbassamento delle tasse ed evitare che l’Italia vada in recessione. Le formule dipenderanno dal dibattito tra i partiti”, ha concluso il senatore del Pd. Giuseppe Conte potrebbe guidare un esecutivo di legislatura? “Conte non è che in questo anno abbia brillato moltissimo, è stato un premier sostanzialmente inesistente. Tuttavia non tocca a me decidere o valutare, è un compito del Capo dello Stato e dei partiti. Quello che è fondamentale è che si faccia presto, perché l’Italia sta perdendo terreno su tutti i dossier internazionali”. “Salvini ha chiesto il voto in Aula. Ma è stato un errore clamoroso perché se si vota Salvini perde. Lo conosco e credo che Capitan Fracassa stia cercando una scusa per non votare. Perché il tabellone dei risultati di oggi gli farà molto male. Molto”. E sull’ipotesi di una scissione interna al Pd, Matteo Renzi, spiega. “Potrei dire che il tempo è galantuomo, avevamo ragione noi. Se ho preso una posizione chiara è perché sono preoccupato per i conti pubblici e per le famiglie. Le discussioni interne al Pd, i retroscena, a me non interessano e non mi riguardano. Quando ci sarà da dire qualcosa lo diremo chiaramente”.

Zingaretti: “Mi batterò per unità Pd”. “Il governo ha fallito ora, io credo, è il momento della battaglia politica, ora è il momento dell’unità e dell’allargamento delle forze per farci trovare pronti ad ogni evenienza. Mi batterà fino in fondo per raggiungere questo obiettivo”. Lo afferma il segretario del Pd Nicola Zingaretti in un video postato sulla sua pagina Facebook. “Il governo ha fallito, è in crisi e quindi le nostre ragioni erano quelle giuste. Ora è il momento dell’unità per proporre un’alternativa per il Paese”.

Di Maio: “Salvini? Con Berlusconi torna al passato”. Luigi Di Maio ha commentato la possibile intesa tra Lega e Forza Italia. “Berlusconi e Salvini si incontreranno dal notaio per rispolverare una vecchia alleanza in bianco e nero. Per tornare al passato. Cosa succederà con questo accordo? Salvini svenderà la Lega a Berlusconi – come fece Bossi nel 1996 – e Berlusconi svenderà i suoi attuali parlamentari in cambio di qualche poltrona per i big di partito”, scrive il vicepremier del M5s su Facebook chiedendo infine agli elettori della Lega: “Era questo il cambiamento che volevate?”. E sul blog del Movimento si rincara la dose contro il suo ex alleato di governo. “Ma Salvini ha già fatto capire che difenderà la Casta e voterà no alla sforbiciata di poltrone! Tutto ciò è vergognoso! Dopo essere tornato a casa ad Arcore, accolto da Berlusconi e Meloni, ha obbedito immediatamente al primo diktat: salvare le poltrone dei politici con i loro stipendi d’oro da 14mila euro al mese”.

Salvini. “Renzi al governo grazie al M5s? E’ una truffa”. “Matteo Renzi di nuovo al governo grazie ai 5Stelle? Una truffa contro gli Italiani, una vergogna”. Lo ha dichiarati il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini che è impegnato al Viminale. “Oggi è una giornata delicata sul tema immigrazione”, dice Matteo Salvini risponde così a chi gli chiede se ha in programma un incontro con Silvio Berlusconi. Il vicepremier con un post su Facebook annuncia di essere “al lavoro per evitare lo sbarco di oltre 500 migranti a bordo delle navi di due Ong, una francese e una spagnola”. Il riferimento è alle persone salvate dalla Ocean Viking e dalla Open Arms che sono ferme in mezzo al mare, in attesa di uno sbarco.

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