Nella sua azione per provare a far cadere il governo, Matteo Salvini ha trovato un’alleata inaspettata: la sindaca di Roma Virginia Raggi. Dopo la vittoria in Umbria il leader della Lega è riuscito nel suo intento di agitare le acque all’interno della coalizione giallorossa.
I nervi sono tesi e il futuro è incerto. Di Maio scalpita per l’indipendenza del Movimento 5 Stelle, oscurato dal Parito democratico. Per questo motivo in Emilia Romagna e in Calabria i pentastellati correranno da soli. Con ogni probabilità. Una decisione autonoma che non sarebbe stata apprezzata da Conte, il quale continua a sponsorizzare la coalizione. Pd e M5S, salvo clamorosi colpi di scena, dovrebbero superare indenni la prova della manovra, ma a deteriorare i rapporti potrebbe essere la questione romana.
Virginia Raggi rappresenta un nervo scoperto nella maggioranza. Luigi Di Maio la difende ad oltranza, una parte del Movimento 5 Stelle la rinnega e il Pd ha detto e ribadito di voler cambiare. Al momento la questione non è di prim’ordine nell’agenda del governo, ma la campagna mediatica della Lega potrebbe riportare il problema alla ribalta. Attaccare Virginia Raggi potrebbe portare a una rottura tra il Pd e il M5S e questo Salvini lo ha intuito. Inoltre il Centrodestra potrebbe assiurarsi, in caso dii elezioni, il controllo di una città cruciale nello scacchiere politico nazionale.