Cremlino ammette: commessi errori durante mobilitazione parziale

Il Cremlino ammette che sono stati commessi errori durante la mobilitazione parziale e spera che vengano “corretti”. “Non sono ancora state prese decisioni” sull’introduzione della legge marziale o sulla “mobilitazione” in alcune regioni e bisogna essere estremamente attenti a fughe di notizie e “liste” in rete sul tema della mobilitazione, ci sono “più falsi che verità”. Lo afferma il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, sottolineando che “non è stata presa alcuna decisione di chiudere i confini” in alcune regioni della Federazione Russa.

“In effetti, ci sono casi in cui il decreto viene violato”, ha ammesso Peskov in una conversazione con i giornalisti. Secondo il portavoce del Cremlino, il lavoro sugli errori è in corso, vengono eliminati i casi di non conformità dei mobilitati rispetto ai criteri designati. Le maggiori critiche erano relative all’arbitrarietà del reclutamento, senza tenere conto delle numerose eccezioni. Già i presidenti di Duma e Consiglio della Federazione avevano fatto appello a una minore arbitrarietà delle chiamate, mentre in vari punti dei confini nazionali della Federazione russa si formavano code al confine di chi evidentemente pensava di sfuggire solo così all’obbligo di andare a combattere in Ucraina. Inoltre, secondo Peskov, ha riconosciuto che un “lavoro attivo e molto necessario” viene svolto sia dai giornalisti nazionali che dai rappresentanti delle organizzazioni pubbliche. “E questo è molto importante”, ha detto Peskov. “Ci auguriamo che il ritmo dell’eliminazione (degli errori)aumenti, che tutti gli errori vengano corretti”, ha sottolineato.

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