Covid, Patuelli (Abi): “Ora sconti fiscali per far ripartire investimenti”

“La questione delle questioni, è che nessuno un anno fa, nemmeno degli scienziati, prevedevano una pandemia così lunga, né le varianti che l’hanno aggravata. Quando le misure di sostegno economico e finanziario alle imprese sono state decise dalle istituzioni europee e nazionali, l’attesa era che la pandemia durasse molto meno: per questo oggi le scadenze di queste misure di sostegno sono ormai troppo ravvicinate”. Così Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione bancaria italiana, in un’intervista a ‘La Stampa’. Secondo il numero uno dell’Abi, ancora, “mantenere la liquidità è un apprezzamento della moneta e un segno di fiducia verso la propria banca. Ma in un’ottica di ripresa auspico che possa essere ripensata la pressione fiscale sul risparmio investito non speculativo. Penso che per incoraggiare gli investimenti in Italia, che per natura e durata non risultino speculativi, sarebbe necessaria una pressione fiscale meno gravosa. Il fisco è ancora uno strumento di sovranità nazionale: non dobbiamo chiedere autorizzazioni a nessuno”.

“Il nostro interlocutore – aggiunge – non è solo il governo, ma anche le autorità europee, non solo la Bce ma anche l’Eba, che definisce le regole per tutti i Paesi europei. Di conseguenza, il primo problema sono le scadenze delle moratorie. Lei vede i dati della task force: quelle erogate in Italia sono poco meno di 300 miliardi. Una cifra elevatissima. E queste moratorie sono rinvii di scadenze di pagamento: quindi, come si fa a immaginare che le imprese e anche le famiglie, che non hanno la possibilità di lavorare nelle condizioni ordinarie, si vedano interrotte le moratorie? Bisogna prolungarle per superare la pandemia. Con i nostri interlocutori in Italia troviamo solo consonanze. Il punto è che la decisione finale spetta all’Eba, che è un organismo a 27 e ha dei processi decisionali di qualche complessità”.Sui prestiti garantiti “siamo quasi a 150 miliardi per le Pmi, e a una cifra significativa ma più ridotta per le grandi imprese garantite da Sace. L’Europa – chiarisce Patuelli – ha esteso fino al 31 dicembre prossimo la possibilità che gli Stati prolunghino provvedimenti di tal genere, e le dichiarazioni del ministro dell’Economia mi fanno ben sperare che l’Italia allunghi anno anche questo provvedimento”.

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