Covid, la Gran Bretagna trema: Johnson pensa al Green pass

Secondo i media, Downing Street starebbe considerando l’obbligo di mascherina e il passaporto vaccinale.

Regno Unito di fronte ad una nuova sfida contro la pandemia di Covid-19 a causa della nuova impennata di contagi e decessi che mette sotto pressione il servizio sanitario nazionale (NHS). Da quasi due settimane si registra una media di 45mila casi al giorno. Il governo Johnson, stando a quanto riferito dall’Observer, starebbe seriamente pensando ad un Piano B che include l’ipotesi di adottare l’obbligo del pass vaccinale.

A questo proposito la UK Health Security Agency (Ukhsa), un organo sanitario consultivo del governo, sta consultando le amministrazioni locali per verificare la possibilità di un loro sostegno per “l’immediata implementazione di un piano per l’inverno”.

Situazione in peggioramento

Finora il governo di Boris Johnson ha preferito evitare di considerate il Piano B, che include il Pass vaccinale per accedere in luoghi al chiuso o molto affollati e l’uso delle mascherine, preferendo accelerare sull’avvio della terza dose vaccinale, ma il parere degli esperti pesa sulle prossime decisioni del governo, costretto a confrontarsi con un quadro sanitario piuttosto teso.

L’appello agli over 50

Il Premier britannico sabato ha lanciato un appello a tutti gli over 50 sollecitando il richiamo vaccinale. “I vaccini sono la nostra strada per questo inverno”, ha detto Johnson, aggiungendo “abbiamo fatto progressi fenomenali, ma il nostro lavoro non è ancora finito e sappiamo che la protezione del vaccino può diminuire dopo sei mesi”.

Numeri

Il trend dei contagi resta preoccupante ma è in leggera diminuzione, dai 44.985 di sabato ai 39.962 di domenica, così come i decessi che sono scesi a 72 dai 135 precedenti. Stabile il totale dei ricoveri in ospedale che si attesta a circa 8mila, grazie all’effetto-barriera prodotto dalla prima dose vaccinale, che consente di gestire i casi a domicilio.

Allarme Bulgaria

Intanto anche la Bulgaria fa i conti con l’ennesima ondata della pandemia di Covid-19. Il governo bulgaro ha annunciato di avere il sistema ospedaliero al collasso dopo la quarta ondata, e di essere sul punto di dover inviare all’estero i malati di Covid-19.

“La nostra capacità in termini di personale sanitario e ventilatori è quasi esaurita, dovremo cercare aiuto all’estero», ha detto il ministro della Salute bulgaro Stoycho Katsarov sul canale Nova TV, «se la curva delle contaminazioni non si ridurrà entro 10-15 giorni”.

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