Costruire costruendo

Sono ormai mesi che il settore edile è allo sbando e nessuna misura è stata presa per riattivarlo visto che negli ultimi tempi si è assistito alla chiusura di oltre 40 mila imprese, per lo più per crediti non riscossi dalle Pubbliche Amministrazioni. Tra il 2008 e il 2012 la crisi ha tolto ben 43 miliardi di proventi dal settore edile. Costruire un fabbricato residenziale ha i suoi costi e materiali, manodopera ed altro sono solo una parte del costo effettivo. L’Istat ha elaborato un’analisi di ricerca guardando alla realizzazione dei fabbricati residenziali e il risultato è un aumento complessivo dei costi. Durante il quarto trimestre 2012 il costo per realizzare un fabbricato residenziale è salito dello 0,2%. Il trimestre precedente segnava un 2,2% rispetto al 2011: nel complesso, quindi, nel 2012 i costi sono aumentati in totale del 2,4%. Il nuovo contratto di lavoro nel settore edile prenderà forma con le trattative che si stanno tenendo alla presenza dell’Ance, dell’Associazione nazionale delle cooperative e dei sindacati. Per l’Ance è importante introdurre variazioni sul costo del lavoro, con strumenti flessibili e un abbattimento sostanziale dei costi per tutte le imprese. Ritornando all’enorme debito che le P.A. hanno nei confronti delle ditte italiane in campo edile sarebbe necessario, ed auspicabile, pagare gli arretrati alle aziende che hanno lavorato, debito che potrebbero ammontare a 50 Miliardi di Euro. E’ necessario, dal mio punto di vista, un confronto per ampliare le tematiche del settore edile attraverso innovazione e tecnologia, ambiente ad impatto zero e nuove opportunità, visto che viene richiesta un’edilizia ad impatto zero legata alla valorizzazione territoriale. Io credo che sia opportuno pensare ad una smart city, ovvero ad una città efficace, veloce e intelligente. L’obiettivo è concentrarsi su pubblica amministrazione, cittadini ed imprese per creare uno sviluppo urbano sempre migliore scoprendo insieme le nuove opportunità e le novità del settore. Come già detto in precedenza riguardo le ristrutturazioni la detrazione Irpef è passata dal 36% al 50%, ma solo entro il 30 giugno 2013 visto che da luglio 2013 tornerà al 36%. E’importante quindi allungare la detrazione per le ristrutturazioni edilizie, che è al 50% fino al 30 giugno 2013, almeno fino alla fine del 2015, così che gli interventi possano aumentare e, di conseguenza, possa aumentare anche la possibilità di lavoro per le imprese edili. Tale detrazione, inoltre, potrebbe essere estesa anche ai mobili e agli arredi, incentivando anche quelle aziende che in qualche modo si rapportano con il mondo dell’edilizia. Il decreto legge 83/2012, con l’articolo n.13, ha introdotto molte semplificazioni per le imprese edili. In particolare è stato munito di nuovi poteri lo sportello unico per l’edilizia con molte funzioni interessanti. Questa struttura, in vigore dal 2003, ha il compito di gestire gli atti, gli interventi e i rapporti con imprese e cittadini per conto dell’amministrazione comunale. Il Presidente ANCE Paolo Buzzetti ha tracciato il possibile futuro dell’edilizia italiana e il concetto espresso non lascia spazio a dubbi: per far ripartire l’economia è necessario che le costruzioni vengano rilanciate attraverso gli investimenti. Non può esserci nessuna crescita senza il settore edile perché l’edilizia rappresenta oggi l’11% della ricchezza del Paese. Con la crisi edile si è perso almeno il 3% di Pil, anche a causa dei moltissimi posti di lavoro persi negli ultimi anni. Nella mia qualità di architetto voglio richiamare un inciso del Presidente dell’Ordine degli Architetti di Napoli, Gennaro Polichetti: “La nostra autonoma individualità è un valore in termini di ricchezza di contributi per il Paese. Siamo uno dei gruppi professionali sicuramente più attenti all’innovazione, al cambiamento, all’aggiornamento linguistico e concettuale e parimenti ne siamo animatori. Ma tutto questo bagaglio di esperienze e professionalità non è più sufficiente per mantenere alta la dignità della nostra categoria….” e poi: “Ci battiamo e continueremo a batterci per il recupero della dignità della professione, ma è necessario che Governo e Istituzioni intervengano con provvedimenti che favoriscano l’accesso e la tutela dei giovani alla professione, la massima trasparenza nell’affidamento degli incarichi, una migliore legislazione di settore che valorizzi la qualità dell’Architettura”. Rendere migliore ciò che già esiste utilizzando la sua “vecchia versione” potrebbe essere una delle soluzioni. Una sorta di restauro, orientato prevalentemente verso la sostenibilità ambientale e la qualità della vita.
Tiziana Ferlaino

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