Dopo neanche un anno dalla consegna da parte dell’impresa appaltatrice, il Planetario di Cosenza versa in condizioni drammatiche, come dimostrano le immagini delle travi d’acciaio già scoperte dalla vernice che avrebbe dovuto proteggerle per anni. Ma non solo. Appare evidente, inoltre, lo stato di abbandono dell’intero complesso corrotto da ruggine ed erbacce che ospita, a vedersi, una sorta di discarica di terriccio. Basta dare uno sguardo dal cancello d’ingresso per prendere atto che l’immagine promossa dall’Amministrazione e da chi ha eseguito i lavori e avrebbe dovuto controllare per conto del Comune di Cosenza, è diametralmente opposta alla realtà che si presenta innanzi agli occhi di tutti. A far notare la sconcertante situazione è il Portavoce del Movimento NOI Fabio Gallo reduce da un sopralluogo in seguito alla dichiarazione del Sindaco di Cosenza Franz Caruso di volere dedicare a Piero Angela un luogo del Planetario di Cosenza. “Per dichiarare ciò, evidentemente, il Sindaco di Cosenza non si è recato sul posto – ha affermato Fabio Gallo – diversamente non avrebbe mai potuto affermare l’ipotesi di attribuzione al nome di Piero Angela un luogo o l’intero planetario. Il degrado del Planetario mi colpisce profondamente sia da cittadino di Cosenza costretto a prendere atto che si costruiscono cattedrali nel deserto per spendere danaro pubblico per poi abbandonarle perché incapaci di una visione d’insieme del loro reale utilizzo, che in virtù della mia delega a realizzare l’Ecosistema Digitale della Cultura. Qui accade ciò che sta accadendo anche al Teatro di Tradizione Alfonso Rendano. Piuttosto, si dovrebbe provvedere subito a chiedere a chi ha effettuato i lavori e a chi avrebbe dovuto vigilare per conto dall’Amministrazione, come mai il Planetario finanziato con danaro dei contribuenti, è ridotto in queste condizioni a pochi mesi dalla consegna dei lavori suggellati dalla inaugurazione in pompa magna innanzi al Ministro Mara Carfagna. Tutto ciò è sconcertante e ancor di più prendere atto che l’Università della Calabria poteva occuparsene e qualcuno potrebbe aver detto di no, lasciandolo abbandonato ad un decadimento totale che mortifica lo spirito della Città e dei cosentini. Non vorremmo vedere un luogo di scienza trasformato in un altro longe bar che sorge in un Bene Culturale pubblico. Qui non si tratta di mandare qualcuno a tagliare le erbacce o a ridipingere il cancello la cui ruggine è il simbolo del degrado che stiamo subendo, ma di comprendere il senso di questi beni pubblici realizzati nel presente e nel futuro. Dal confronto dell’immagine del plastico con la realtà emerge inoltre – continua Fabio Gallo, una grande presa in giro poiché chi lo ha realizzato non ha tenuto conto che tutto intorno esistono civili abitazioni scomparse dal disegno. Chiedo al Sindaco di disporre indagini approfondite perché i responsabili di quelli che appaiono evidenti enormi danni alla comunità vengano posti innanzi alle proprie responsabilità. Chiedo inoltre – conclude il Portavoce del Movimento NOI – che venga immediatamente istituito un tavolo tecnico aperto perché il Movimento civico della Città di Cosenza possa partecipare fornendo il contributo dei suoi esperti”