Cosa si prova dopo la morte? Gli strani segnali rivelati

Gli scienziati hanno individuato un picco di onde gamma nei cervelli di alcuni pazienti in punto di morte, ma si interrogano sul loro significato

Una delle grandi domande che l’uomo si pone da sempre è cosa ci succede dopo la morte. Religione, filosofia e scienza hanno dato risposte diverse. Ma esiste un nuovo studio, che potrebbe rivoluzionare tutto: parla di un picco di onde cerebrali che avviene subito dopo la morte.

Lo studio degli scienziati

Lo scorso febbraio sono state pubblicate le analisi condotte sul cervello di un uomo in punto di morte tramite un elettroencefalogramma. La persona stava avendo un arresto cardiaco, ma nei 30 secondi precedenti e in quelli successivi sono stati riscontrati picchi di attività cerebrale. E non generica, ma di onde gamma, quelle che sono scientificamente associate all’apprendimento e alla memoria. Qualcuno provocatoriamente dice che è la famosa vita che ti scorre davanti agli occhi in punto di morte. La comunità scientifica è divisa, e da mesi si interroga sul fenomeno, e anche sul modo giusto per comunicarlo al mondo.

E non è nemmeno la prima volta che questa attività cerebrale viene registrata: è successo nel 2009, e all’inizio si pensava fosse una crisi epilettica o che il cervello rilasciasse l’energia che ancora conservava. Ma nessuna delle due ipotesi quadrava. Altri due studi molto simili risalgono al 2017 e al 2021. Un altro paper è del 2013, è stato condotto su alcuni ratti e ha portato a risultati equivalenti a quelli sugli esseri umani.

Cosa succede quando si muore

Dando per assodato che in alcuni casi c’è un picco di attività cerebrale poco prima e poco dopo la morte, cosa succede effettivamente a una persona? Quali sono le sensazioni che prova? Questo rimane ancora sconosciuto.

Alcune persone sopravvissute al coma nel corso degli anni hanno raccontato esperienze simili: senso di pace, un tunnel, una luce. In altri casi sono invece state descritte come un incubo. Le esperienze di pre-morte sono raccontate dal 10 al 23 percento delle persone che sopravvivono a un attacco cardiaco, ma solo dal 3 percento delle persone che hanno subito un trauma cerebrale. Sono stati condotti vari esperimenti in merito.

Forse c’è una connessione tra queste esperienze di pre-morte e il picco di attività cerebrale che è stato individuato dagli scienziati. Rimangono da capire molte cose: per esempio se le onde gamma sono state inviate al cervello come risposta a qualcosa che succedeva nel corpo, o a qualcosa che succedeva all’esterno, come i suoni e gli odori di una stanza di terapia intensiva. Anche perché le onde gamma sono associate anche ad attacchi epilettici, e non solo alla memoria.

Ci sono anche tante altre variabili da prendere in considerazione: se la persona aveva subito traumi al cervello, per esempio, o stava vivendo particolari condizioni o terapie mediche.

Un modo per capire se le esperienze di pre-morte si colleghino a questo picco di onde gamma è analizzare e studiare il cervello di chi ha vissuto uno stato di pre-morte senza stare morendo: succede a chi sfiora incidenti particolarmente gravi, o a chi utilizza particolari droghe.

Ma la questione rimane ancora molto aperta, e gli scienziati non sono ben sicuri di quali strade intraprendere per spiegare meglio cosa sia questo picco di onde gamma e cosa succede quando si muore.

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