Corruzione. Ok al provvedimento del Pd: aumentano le pene detentive

Stangata per il Pdl sul ddl anti corruzione. Le commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera hanno approvato un emendamento del Pd che aumenta le pene minime da 3 a 7 anni e quelle massime da 4 a 8 per il reato di corruzione per atti contrari a dovere d’ufficio. Si sono astenuti Udc e Lega, mentre il Pdl, che anche oggi ha continuato a fare ostruzionismo al ddl anti corruzione, ha votato contro.  Al termine della seduta il ministro Paola Severino ha negato che si sia formata una nuova maggioranza. “Non credo si sia formata una nuova maggioranza,  né  su questo,  né sul falso in bilancio” , provvedimento sul quale ieri hanno votato ancora insieme Pd, Idv e Terzo polo. “La giustizia è sempre stata una palestra di cose molto difficili. Io oggi ho visto una gran buona volontà di non arrivare a una spaccatura”, ha aggiunto il ministro, secondo la quale l’atmosfera sul ddl anticorruzione non è affatto “demolitrice”, ma “costruttiva”.

Sempre secondo Severino il Governo “è” sempre disponibile a miglioramenti, ma senza sconvolgere la  linea del provvedimento. Per il Guardasigilli il problema principale non è l’aumento della pena per la corruzione da parte dei privati, ma uniformala rispetto a tutte le altre. ”La linea del governo era quella di individuare una via retta, ma mediana. Ora sarà necessario riallineare tutte le pene”.

Numerose sono state le proteste in aula, a partire  dal senatore della Lega ed ex Guardasigilli Roberto Castelli , “le Presidenze di

Camera e Senato devono valutare molto attentamente queste ultime iniziative della magistratura e tutelare una posizione che dal punto di vista costituzionale è assolutamente sacra. Siamo di fronte al sacro laico”. ”Per un leghista dire queste cose in questo momento può risultare difficile, ma mi pare che questo principio, afferma il senatore, debba essere salvaguardato pena quello che ormai sta per intervenire nel nostro Paese e che viene definito da alcuni commentatori politici l’insediamento di una forma di potere nazional-comunista”. ”E mi pare che ci siano tutti i prodromi perché  ciò si verifichi”, conclude l’ex Guardasigilli.  Ad accanarsi contro il Pdl è  il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli,  “l’atteggiamento del Pdl contro la corruzione non è semplicemente indecente, ma rappresenta uno schiaffo nei confronti dell’Italia che non né può di corrotti, nominati e difensori dell’indifendibile”nominati e difensori dell’indifendibile”. ”Il Parlamento si deve liberare da certi personaggi che continuano ad essere i paladini dell’illegalità mentre gli italiani chiedono con forza legalità, correttezza, trasparenza e moralità”. ”Se l’ostruzionismo del PdL dovesse continuare nei confronti di una legge che introduce misure minime contro la corruzione non ci sarebbe altra strada che sciogliere le Camere e restituire la parola agli italiani che chiedono pulizia nelle istituzioni. Chi continua con comportamenti indecenti difendendo l’illegalità, mentre il Paese vive un dramma sociale ed economico senza precedenti e le famiglie pagano per intero il prezzo della crisi, conclude, dovrebbe semplicemente vergognarsi”.

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