epa08236370 A health worker disinfects an office in Daegu, South Korea, 22 February 2020. South Korea's prime minister declared the southeastern cities of Daegu and Cheongdo as 'special care zones' after a cluster of COVID-19 cases has been reported in the region in recent days. South Korea has so far reported 156 confirmed cases of contagion and currently accounts for the second largest number of infections outside mainland China. The novel coronavirus (SARS-CoV-2) outbreak, which originated in the Chinese city of Wuhan, has so far killed more than 2,000 people with over 77,000 infected worldwide, mostly in China. EPA/YONHAP SOUTH KOREA OUT

Coronavirus, nell’aria per ore e sulle superfici per giorni

Attenzione agli oggetti. Secondo i dati dell’Istituto nazionale per le malattie infettive degli Stati Uniti (Niaid), che fa parte dei National Institutes of Health (NiH), il coronavirus può resistere nell’aria fino a tre ore e sulle superfici per giorni. Lo riporta l’Ansa. Ancora più importante, dunque, lavarsi spesso le mani.

Lo studio, in via di pubblicazione sul New England Journal of Medicine, porta ad esempio alcuni materiali. Il coronavirus, sul cartone, resisterebbe fino a 24 ore.

Più lungo il tempo di esposizione su plastica e acciaio, dove il Covid-19 potrebbe rimanere fino a tre giorni.

I nostri risultati – dicono i ricercatori – indicano che è possibile la trasmissione del coronavirus tramite l’aerosol e i materiali sui quali si deposita, dal momento che il virus resta vitale nell’aria per più ore e sulle superfici per giorni.

Fino ad oggi, infatti, nessuno ha escluso la possibilità che il coronavirus possa resistere diverso tempo anche sugli oggetti.

Il sito del ministero della Sanità, per esempio, spiega come “le informazioni preliminari suggeriscono che il virus possa sopravvivere alcune ore, anche se è ancora in fase di studio”.

Come stare tranquilli? Utilizzando “semplici disinfettanti in grado di uccidere il virus – riporta il sito del ministero – annullando la sua capacità di infettare le persone”.

Vanno bene prodotti “contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina)”.

Coronavirus, non si trasmette attraverso il cibo

E gli alimenti? L’Ansa riprende le parole di Paolo De Castro, coordinatore S&D alla Commissione agricoltura dell’Europarlamento: “Ce lo dicono tutte le autorità sanitarie: il cibo non può essere né fonte né via di trasmissione del coronavirus”.

Sulla base di questa certezza scientifica “dobbiamo lavorare per difendere l’integrità del mercato unico europeo e proibire qualsiasi misure non giustificata scientificamente che restringa la libera circolazione dei beni, ed in particolare delle nostre eccellenze agroalimentari”.

“Non ci sono prove – afferma l’eurodeputato Pd – della trasmissione del virus tramite gli alimenti. Confidiamo nel mandato che Bruxelles ha appena ricevuto dai capi di Stato e di Governo Ue per dare una risposta per superare questa gravissima crisi”.

 

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