Chiusura per Lombardia e 13 province tra Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Marche. L’Italia che produce é messa in quarantena fino al 3 aprile. Nella bozza del Dpcm viene attuata una stretta senza precedenti e spacca il Paese in più tronconi per evitare i contagi. “Le disposizioni del presente decreto” si legge nell’articolo 3 del Dpcm “producono il loro effetto dalla data dell’8 marzo 2020 e sono efficaci fino al 3 aprile 2020”. Dunque si vieta l’ingresso e l’uscita dalla Lombardia e dalle seguenti province: Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti e Alessandria. In queste zone, sostanzialmente, é suggerito ed in alcuni casi obbligato a restare nel proprio domicilio e limitare al massimo i contatti.
In attesa di conoscere nello specifico le norme di sicuro resteranno chiuse, fino al 3 aprile, scuole e università. Saranno sospesi gli eventi e le competizioni sportive della Lombardia e delle undici province al dock, mentre c’è l’ok per eventi sportivi ma da tener si sempre a porte chiuse. Chiusi gli impianti turistici di Lombardia e province interessate. Stop a discoteche, bingo, pub, cinema e teatri, ma anche a cerimonie civili e religiose, oltre ai funerali. Chiusi musei e luoghi di cultura. Stop anche ai concorsi tranne quelli svolti in via telematica e per il personale sanitario di Lombardia e 11 province. Bar e ristoranti aperti, ma obbligo di mantenere un metro di distanza tra una persona e l’altra. Chi non rispetta queste regole rischia la sospensione dell’attività commerciali. Per visite a parenti in strutture per anziani decide la direzione sanitaria. In festivi e prefestivi chiusi supermercati e negozi in centri commerciali. Riunioni in collegamento remoto in tutti i casi possibili. Il prefetto può ricorrere alle forze dell’ordine e alle forze armate per la piena osservanza delle norme previste da Dpcm.