LUCIANA LAMORGESE MINISTRO DELL' INTERNO

Coronavirus, Lamorgese: “Presidiare legalità. Rischio gravi tensioni”

“Alle difficoltà delle imprese e del mondo del lavoro potrebbero accompagnarsi gravi tensioni a cui possono fare eco, da un lato, la recrudescenza di tipologie di delittuosità comune e il manifestarsi di focolai di espressione estremistica, dall’altro, il rischio che nelle pieghe dei nuovi bisogni si annidino perniciose opportunità per le organizzazioni criminali. In questo quadro, al Ministero dell’Interno e al suo vertice quale Autorità nazionale di pubblica sicurezza compete mettere in campo una strategia complessiva di presidio della legalità in chiave preventiva, sì da accrescere il peso specifico dell’azione programmatica ad ampio raggio demandata al sistema Stato. La legalità e la sicurezza costituiscono, infatti, l’essenziale precondizione per la convivenza civile, la garanzia dei diritti civili e sociali e lo sviluppo economico e sociale di ogni realtà territoriale”. E’ l’allarme lanciato dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in una direttiva ai Prefetti sull’emergenza Coronavirus.

“La gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 che sta interessando pesantemente il nostro Paese – scrive il ministro – ha comportato l’adozione di una serie di articolate misure, rimodulate di pari passo con l’evoluzione della stessa situazione sanitaria, la cui sequenza coinvolge, in prima battuta, la dimensione della salute dei cittadini e, strettamente collegata a questa, la dimensione e l’impatto sociale ed economico delle scelte e delle politiche pubbliche, chiamando tutti gli attori coinvolti nell’attuazione dei provvedimenti messi in campo a un approccio dinamico nella gestione quotidiana delle tematiche emergenti. Nel solco di quanto già evidenziato con direttiva dello scorso 8 marzo, in merito alle funzioni di rappresentanza generale del Governo sul territorio oltre che di Autorità provinciali di pubblica sicurezza svolte dalle SS.LL., assume particolare rilievo l’esigenza di affinare gli strumenti di analisi e di intervento a disposizione e di calibrarli rispetto alla fase attuale della gestione emergenziale, caratterizzata da un affiancamento delle misure di contenimento del virus con una programmazione di interventi a supporto dell’economia e delle fasce sociali maggiormente esposte in questo contesto. La capacità di intercettare per tempo – e anticipare, se possibile, nella risposta – le criticità che la complessa situazione può generare nelle singole realtà assume, infatti, ancora di più nell’attuale contingenza, un valore aggiunto imprescindibile, riconducibile alla consueta vocazione delle SS.LL. alla vicinanza rispetto ai territori e alle Istituzioni democraticamente elette, in cui l’impegno costante nel contrasto a ogni forma di illegalità e di criminalità si accompagna necessariamente alla capacità di mediazione dei conflitti e all’azione a tutela dei diritti civili, sociali, politici ed economici, compreso quello della libertà di iniziativa economica che, per le difficoltà del momento, può risultare maggiormente permeabile a rischi di condizionamento mafioso”.

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