epa08518219 An employee of the diagnostics provider Centogene hold a swap in Germany's first walk-in test center for corona viruses (COVID-19) at an airport at Frankfurt International Airport, Germany, 30 June 2020. Germany's first walk-in test center at an airport for coronavirus disease (COVID-19) is now open. Countries around the world are taking increased measures to stem the widespread of the SARS-CoV-2 coronavirus which causes the Covid-19 disease. EPA/RONALD WITTEK

Coronavirus e Oms: “Pandemia durerà a lungo”

“La pandemia di Covid-19 durerà a lungo. Servono dunque sforzi a lungo termine e una riposta sostenuta a livello locale e globale” contro il virus. Lo ha sottolineato il Comitato di emergenza su Covid-19, convocato dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus e che ha tenuto la sua quarta riunione ieri. Nella dichiarazione, rilasciata oggi, il Comitato ha espresso “apprezzamento per gli sforzi di risposta alla pandemia dell’Oms e dei suoi partner”, e ha messo in evidenza “la lunga durata prevista di questa pandemia, rilevando l’importanza di una risposta sostenuta a livello di comunità nazionale, regionale e globale”.

“La pandemia è una crisi sanitaria che si verifica una volta al secolo, i cui effetti si faranno sentire per i decenni a venire”. Lo ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel suo confronto con il Comitato di emergenza su Covid-19, convocato ieri. Dopo l’incontro il dg ha confermato che Covid-19 “costituisce ancora un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale”.

“Molti paesi che credevano di aver superato il peggio ora sono alle prese con nuovi focolai. Alcuni, che erano stati meno colpiti nelle prime settimane, stanno vedendo un numero crescente di casi e morti. E alcuni Paesi che hanno avuto grandi focolai li hanno controllati”, ha ricordato il dottor Tedros.

Dopo aver esaminato i dati, il Comitato ha concordato all’unanimità che l’epidemia “costituisce ancora un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale”. Il dottor Tedros, dal canto suo, ha accettato il parere del comitato e ha confermato che Covid-19 resta un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale. Si tratta del più alto livello di allarme dell’Oms, dichiarato il 30 gennaio scorso, in un periodo in cui c’erano meno di 100 casi e nessun decesso al di fuori della Cina.

Il Comitato ha poi formulato una serie di raccomandazioni sia per l’Oms che per gli Stati membri. Fra gli obiettivi, assicurare una risposta efficace e nel contempo accelerare la ricerca e l’eventuale accesso a diagnosi, terapie e vaccini. Il Comitato ha consigliato ai paesi di sostenere questi sforzi di ricerca, anche attraverso finanziamenti ad hoc, e di unirsi agli sforzi per un’equa allocazione di farmaci e vaccini.

Ai paesi è stato consigliato anche di potenziare sorveglianza e tracciamento, e di attuare misure “proporzionate” sui viaggi, sulla base di valutazioni del rischio, rivedendo tali misure regolarmente. Il comitato di emergenza sarà nuovamente convocato entro tre mesi o anche prima, conclude l’Oms, a discrezione del direttore generale.

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