Coronavirus, Borrelli: “Nelle scuole nessun pericolo, manderei miei nipoti con i cinesi”

“Ci sono le disposizioni del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità. E loro, dopo attente valutazioni, hanno già detto che non c’è alcun pericolo nelle scuole”. Così il capo della protezione civile, Angelo Borrelli, in un’intervista al Corriere della Sera, in merito alla diffusione del coronavirus e ai divieti ipotizzati da Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, e alla Provincia autonoma di Trento, di sottoporre a un periodo di ‘quarantena’ gli studenti tornati dalla Cina. “Comprendo – precisa – le ragioni. Così come comprendo le ragioni di chi chiede la chiusura delle frontiere. Ma noi alla Protezione civile abbiamo due principi cardine: la proporzionalità e l’adeguatezza”.

“Noi ci atteniamo a quello che dicono gli esperti. E cioè che non c’è motivo di preoccupazione”, precisa Borrelli escludendo di inviare volontari per lo screening della febbre anche nelle scuole, dopo averli mandati negli aeroporti. “Ho due nipotini, uno di 10 e uno di 12 anni. Non so se hanno compagni di classe cinesi, perché vivono in campagna. Ma li manderei a scuola lo stesso”, aggiunge. E sul ragazzo di 17 anni bloccato a Wuhan precisa: “È ben assistito. Ci sono infermieri, medici. Nella ripartizione dei compiti se ne sta occupando l’Unità di crisi della Farnesina e farà di tutto perchè possa tornare in Italia appena possibile”.

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