Italian Prime Minister Mario Draghi during the Question Time session at the Italian Chamber of Deputies, Rome, Italy, 12 May 2021. ANSA/Riccardo Antimiani

Coprifuoco, Draghi non molla: date e orari del nuovo decreto

Il Governo Draghi ha fissato alcune date in calendario, dal 24 maggio dovrebbe essere approvato un nuovo decreto, volto a disciplinare le riaperture e a rivedere l’orario del coprifuoco. Su questo ultimo punto, però, il Premier sembrerebbe essere irremovibile.

Deciso a non cedere alle richieste di chi propone la sospensione o di estenderlo a mezzanotte, l’intenzione del Primo Ministro sembrerebbe essere quella di confermare il coprifuoco fino alle 23:00.

In diretta tv Mario Draghi ha dichiarato che le regole per il coprifuoco saranno ancora valide nelle prossime settimane. Con il prossimo decreto, in arrivo – si dice – entro il 24 maggio, dovrebbero di nuovo valere le regole attualmente valide per bar e ristoranti in zona gialla, che potranno tuttavia rimanere aperti un’ora in più, ovvero fino alle 23:00 (mentre ad oggi l’orario di chiusura è fissato alle 22:00).

‘Dobbiamo essere attenti a bilanciare le ragioni dell’economia con quelle della salute’, aveva già dichiarato qualche giorno fa Draghi. La sua strategia, quindi, rimane quella di procedere con calma, gradualmente e senza bruciare le tappe. Ogni decisione, pertanto, verrà presa monitorando la situazione epidemiologica in Italia, nonché i progressi della campagna vaccinale.

Intanto, mentre il Premier italiano sembra deciso a non muoversi dalla sua posizione (nonostante le pressione di maggioranza e opposizione) c’è già chi ha provato a fare i conti con le perdite derivanti dall’estensione del coprifuoco in Italia fino a luglio.

Questo, d’altronde, è il periodo dove i turisti (italiani e stranieri) prenotano le proprie vacanze estive, e le restrizioni attualmente in vigore potrebbero scoraggiare molti visitatori che, per questo motivo, potrebbero scegliere altre mete.

Secondo un’indagine svolta da Fipe Confcommercio – condotta a fine ottobre – bar, ristoranti e locali hanno già perso tanto, in termini di incassi, in questi mesi: si parla di circa 300 milioni di euro al mese a livello nazionale. Una cifra questa che è salita a 700 milioni su base mensile quando l’orario del coprifuoco è passato da mezzanotte alle 23:00 e poi alle 22:00.

Solo in Lombardia, per esempio, bar e ristoranti hanno subito perdite per oltre 40 milioni al mese.

Dai dati di Confcommercio, inoltre, è emerso che ad essere i più colpiti dalle disposizioni previste dal nuovo coprifuoco sono stati proprio i pubblici esercizi. Gli stessi che contano sulle entrate della stagione estiva per la ripresa che, vista la situazione attuale, potrebbero non essere sufficienti.

In Italia sono pronti i primi test per le riaperture delle discoteche. A quasi un anno dalla chiusura per la pandemia, il sindacato di questo settore ha deciso di dare il proprio via libera ad alcuni esperimenti per verificare le condizioni per riaprire queste strutture.

I primi esperimenti per la riapertura delle discoteche saranno effettuati a Milano e Gallipoli. Nella città salentina nella serata di sabato 5 giugno riaprirà il Praia, uno degli impianti più frequentati nel periodo pre-Covid. Secondo quanto riferito da La Repubblica, al test prenderanno parte circa 2mila persone con mascherine e green pass ma senza il distanziamento.

Ma il test più interessante resta sicuramente quello di Milano. Nel capoluogo lombardo, infatti, si è deciso di fare l’esperimento in una discoteca al chiuso. Le regole per la riapertura del Fabric saranno le stesse dell’aperto: mascherine e Green Pass. I primi risultati arriveranno dopo 15 giorni e solo successivamente si potrà valutare la riapertura di questo settore chiuso ormai da un anno per la pandemia.

Ma le discoteche presto potrebbero diventare anche un hub vaccinale. ‘Siamo pronti ad organizzare open day per i vaccinianche nelle discoteche in vista di eventi estivi, affinché nella campagna di vaccini possano essere raggiunti sempre più giovani, serviranno gazebo e spazi esterni, ma se il governo lo ritenesse opportuno ne potremmo discutere. Noi siamo disponibili: prima si vaccinano tutti, prima si torna alla normalità’.  

Il tema non è, al momento, tra le priorità del commissario Figliuolo. Ma la questione potrebbe essere approfondita nelle prossime settimane soprattutto in caso di una risposta non eccezionale da parte dei giovani alla campagna.

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