Conte: Stime sbagliate, deficit a 2,1% e non a 2,5% come prevede l’Europa

Mercoledì prossimo il governo certificherà che il deficit previsto per il 2019 è pari al 2,1% del Pil e non al 2,5% come prevede la Commissione Europea. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles. Ma per l’Ue la procedura d’infrazione è più che mai valida e si cerca il compromesso. “Prenderemo anche in considerazione la risposta di Conte – ha detto Pierre Moscovici rispondendo ai giornalisti entrando al summit del Pse – ma in questo momento una procedura per debito è giustificata, quindi andiamo a lavorare, in maniera costruttiva, per evitarla. Ma non lo si fa attraverso scambi, commenti sulle regole: lo si fa sul rispetto delle regole che sono intelligenti e favoriscono la crescita”. Per il presidente del consiglio non ci sono problemi perché “c’è un binario tecnico che va avanti: abbiamo deliberato per rendere operativo il congelamento già previsto di 2 mld. Completeremo mercoledì prossimo, con il Consiglio dei ministri: faremo l’assestamento per certificare come i conti vadano meglio del previsto”. “Non serve dire ‘non rispettiamo queste regole, non ce le applicate’. Fino a quando non le cambiamo, sono queste”, rimarca il presidente del Consiglio. E aggiunge. “Se siamo in un sistema integrato – ha evidenziato – dobbiamo competere con le sfide globali ma all’interno dell’Ue le regole devono essere uguali per tutti. Io voglio competere, ma a parità di armi”.

La manovra correttiva, secondo quanto trapela da fonti governative, dovrebbe essere scongiurata perché le coperture ci sono. Si parla di un “tesoretto” di circa 5 miliardi, composti da maggiori entrate rispetto alle previsioni, risparmi da reddito di cittadinanza e quota 100 e i due miliardi congelati nella legge di bilancio. E’ questa la cifra a cui, spiegano fonti governative, l’esecutivo giallo-verde è al lavoro in queste ore di trattativa con l’Ue e in vista del Consiglio dei ministri di mercoledì chiamato a varare l’assestamento di bilancio. Non c’è alcuna manovra correttiva, l’assestamento certifica come procedono i conti, spiegano le stesse fonti.

Quanto al “candidato ideale” dell’Italia “alla presidenza della Commissione” europea, “lo voglio rivelare, è quello che si predispone a ridiscutere le nuove regole, sulla base di quello che ho scritto” nella lettera inviata all’Ue, dice il premier. Ma c’è qualcuno disposto a farlo? “Lo verificheremo”, risponde. “Il Patto – aggiunge Conte – è di molta stabilità e poca crescita. Dobbiamo invertire un attimo queste regole. Vogliamo un dialogo su questo fronte: riteniamo che si debba lavorare per contrastare la disoccupazione. Riteniamo che ci sia da lavorare per la crescita, non solo economica, ma anche per lo sviluppo sociale. Sono questi i temi che vogliamo ridiscutere”, sottolinea. In merito all’ipotesi che Angela Merkel possa diventare presidente della Commissione Europea, il premier replica che la cancelliera tedesca “ha grande esperienza politica. L’ultima volta che abbiamo parlato abbiamo accennato anche a questo aspetto, non mi è sembrata disponibile. Vedremo”.

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