Conte: Leali a Draghi. No a Berlusconi al Colle

Lealtà al governo presieduto da Mario Draghi ma “ma non abbiamo firmato assegni in bianco. Non staremo zitti e buoni se si tratta di difendere i nostri valori”. Il nuovo capo politico del M5S, Giuseppe Conte, in una intervista rilasciata al Corriere della Sera, traccia il nuovo corso dei penta stellati.

Spiega che il processo di rilancio del Movimento 5 stelle “è solo all’inizio e già facciamo tanta paura”. Un segnale che “siamo sulla strada giusta”, ma “occorrerà tempo per raccogliere il risultato della semina”. Intanto il M5S, difenderà le misure simbolo del Movimento nella sua attività ‘politica’ nel governo che sostiene Draghi.

“Ho sentito Draghi, il reddito verrà rifinanziato e modificato in base alle nostre proposte. Noi siamo leali al governo, ma non abbiamo firmato assegni in bianco. Non staremo zitti e buoni se si tratta di difendere i nostri valori. Partiti e movimenti sono l’anima della democrazia, non un fastidioso rumore di fondo”.

Alla domanda se sia insofferente al metodo Draghi, Conte risponde che “pretendiamo il rispetto degli impegni”. A partire dal cashback che “può essere rivisto, ma è importante per la digitalizzazione dei pagamenti e il contrasto all’evasione. Le nostre non sono bandierine, prova ne sia la proroga del superbonus che vale 12 miliardi di Pil all’anno. Quanto a Quota 100 – dice nell’intervista Conte – non ha retto l’analisi costi/benefici sulle casse pubbliche, per cui la soluzione migliore è puntare a meccanismi di pensionamento anticipato graduati sulla diversa gravosità del lavoro”.

E poi c’è il capitolo Quirinale che sarà affrontato “a tempo debito”. Su questo tema Conte è netto nel sbarrare la strada al Colle a Silvio Berlusconi: “non è lui il candidato di M5S al Quirinale”. Su Draghi, Giuseppe Conte spiega che “lo spingono al Quirinale, lo vincolano a rimanere sino a fine legislatura, lo proiettano oltre il 2023. Tutto e il contrario di tutto”. M5S “non pensa alle proprie convenienze ed è per questo che non vogliamo contribuire a distrarre il governo: c’è da fare la riforma del fisco, delle pensioni, degli ammortizzatori sociali, del salario minimo”. Ragiona Conte: “pensare adesso di proiettare l’azione” del Governo Draghi “oltre il 2023 è un azzardo. A tempo debito avremo le elezioni e mi auguro portino un solido governo politico costruito sulla maggioranza indicata dagli italiani, come avviene in tutte le democrazie occidentali”.

L’ex presidente del consiglio, poi, commenta le iniziative di Renzi e Calenda, che escludono M5S in un allargamento del centro sinistra sul modello Ulivo, dicendo che “la stabilità di governo è un valore determinante. Dalle parti di Renzi e Calenda soffia un forte vento di instabilità”. Sulla legge elettorale, poi, “siamo aperti al confronto, non vedo male un proporzionale con soglia al 5% e sfiducia costruttiva. Garantirebbe autonomia alle forze politiche e stabilità ai governi”.

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