Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Senato durante il voto sulla fiducia al Governo, Roma 10 settembre 2019. ANSA/GIUSEPPE LAMI

Conte incassa la fiducia al Senato

Il governo Conte bis, dopo la fiducia alla Camera, ha incassato anche quella del Senato. I voti a favore sono stati 169, 133 i contrari e 5 gli astenuti. Durante il dibattito Matteo Salvini è andato all’attacco del premier chiamandolo ‘Conte-Monti’ e accusando un governo di ‘affamati di poltrone’.  Dura la replica del premier.

“Poi con calma – ha attaccato Conte – nelle prossime settimane spiegherete al Paese cosa ci sia di dignitoso in tutti i repentini voltafaccia che ci sono stati in poche settimane”.  “Senza onore!”. Così alcuni senatori leghisti hanno urlato interrompendo piu’ volte la replica del presidente del Consiglio, che aveva parlato della decisione presa dalla Lega “unilateralmente” l’8 agosto di ‘avviare’ la crisi di governo. Sono seguiti cori: Dignità, dignità!”, scanditi battendo le mani sui banchi.

“Evocate spesso il concetto di dignità: è molto importante anche sul piano giuridico, diritto fondamentale della persona. Ma la dignità per quanto riguarda il ruolo e le funzioni del presidente del Consiglio non possono essere riconosciute o meno a seconda che lavori al vostro fianco o meno. Ero l’alfiere degli interessi nazionali fino a ieri e oggi scopro che non lo sono mai stato. La dignità mi può derivare solo dal fatto di servire con disciplina, onore, massimo sforzo e determinazione gli interessi del mio Paese”.

“Quando ragioniamo di un taglio del cuneo fiscale a totale vantaggio dei lavoratori – ha detto ancora il premier – è perché non vogliamo prendere in giro gli italiani e siamo consapevoli che le risorse in manovra, puntando noi a bloccare l’aumento dell’Iva, scarseggeranno, ma in prospettiva ci auguriamo di avere maggiori risorse anche a favore delle imprese”.

“Non la invidio – aveva detto Matteo Salvini parlando a nome della Lega – presidente Conte-Monti. Si vede uno quando ha il discorso che gli viene da dentro e quando uno deve eleggere un compitino a cui non crede neanche lui. Siete passati dalla rivoluzione al voto di Casini, Renzi, Monti”. “Torno a casa con una poltrona di meno, ma con tanta dignità in più. Lascio voi – aggiunge – a giudicare se questa operazione è di verità, e di coscienza: milioni di italiani non la pensano così”.

Salvini: Conte si vergogna dei 5s, e’ il nuovo Monti

“Siamo pubblici dipendenti – ha detto Salvini – dovremmo essere contenti di essere giudicati dai nostri datori di lavoro: chi non vuole passare dal voto vuol dire che non ha la coscienza a posto”.

“Noi antidemocratici abbiamo messo sul tavolo sette ministeri per andare a votare. Abbiamo sottovalutato la fame di poltrone”, ha detto.

“Mi accingo a esprimere fiduciosa un voto favorevole a questo governo, ha detto la senatrice a vita Liliana Segre interviene in Aula al Senato nel corso del dibattito sulla fiducia al nuovo Esecutivo.  Ricorda la ‘scelta sorprendente’ del Presidente della Repubblica di nominare senatrice a vita una vecchia signora, tra le poche che porta ancora sul braccio il numero di Auschwitz e per Liliana Segre è scattata ieri pomeriggio la standing ovation dell’Aula del Senato. La senatrice a vita ha tenuto un discorso carico di emozione, in cui ha ripercorso in pochi secondi tutta la sua vita, dolorosa e al tempo stesso ricchissima. Per prima cosa, dice Segre, la parola va data a a quelle migliaia di italiani appartenenti alla piccola minoranza ebraica che vennero espulsi e umiliati dalle scuole, dalla pubblica amministrazione e dalla società italiana durante il ventennio fascista. Soprattutto si dovrebbe dare idealmente la parola a quei tanti uccisi per la sola colpa di essere nati, che sono cenere nel vento. Salvarli dall’oblio significa onorare il debito storico che l’Italia ha con loro, ma anche portare gli italiani di oggi a respingere la tentazione dell’indifferenza, a non anestetizzare le coscienze ad essere più vigili. E, a voler stabilire un parallelismo tra gli ultimi di ieri e di oggi, Segre ha ricordato al Senato, rom e sinti, gente che nei campi di sterminio inizialmente invidiavamo perché nelle loro baracche stavano con tutta la famiglia. Per questo mi rifiuto di pensare che oggi la nostra società democratica possa essere sporcata da leggi speciali nei confronti delle popolazioni nomadi. Il riferimento è all’ideale battaglia della Lega contro i campi nomadi con la ‘ruspa’ più volte evocata dal segretario Matteo Salvini.

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Se così sarà, mi opporrò, ha sottolineato ancora Segre. Ho conosciuto la condizione di clandestina, ho conosciuto il carcere e sono stata operaia. Svolgerò la mia attività di senatrice rispondendo solo alla mia coscienza. Guidata solo dalla fedeltà ai principi della Costituzione.

“Se dovessi essere coerente con me stesso dovrei votare la fiducia” e “oggi ho deciso di pretendere maggiore coerenza da me stesso – ha detto anche l’ex premier e senatore a vita Mario Monti – che da altri e quindi di mettere alla prova una posizione di sostegno alla fiducia ma sottolineo molto che è indispensabile un vero mutamento di indirizzo”.

“Non voto sulla fiducia, perché non posso con il mio voto trovarmi dalla stessa parte di coloro che professano la democrazia illiberale e si pongono così fuori dall’asse Atlantico e dall’Europa, tutto ciò per cui ha combattuto, anche dall’esilio, De Gasperi. Per coerenza ritengo necessario avviare una riflessione politica su come proseguire al meglio la mia attività parlamentare”, ha detto la senatrice Donatella Conzatti di Forza Italia.

“Sono dispiaciuto che le mie attuali condizioni di salute non mi consentano oggi di prendere parte alla seduta del Senato sulla fiducia. Intendo però rendere noto il mio orientamento, come Senatore di Diritto e a Vita, favorevole alla nascita del nuovo governo, pur di fronte a oggettive difficoltà e alla necessità di meglio definire convergenze politiche e programmatiche e la loro tenuta nel tempo”. Lo afferma il presidente emerito della Repubblica e senatore a vita Giorgio Napolitano.

 

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