In realtà è una corsa contro il tempo all’interno dell’esecutivo per cercare di sciogliere gli ultimi, grossi, nodi della manovra economica e tentare di arrivare all’approvazione dell’intero pacchetto – dl fiscale e legge bilancio – lunedì in un Consiglio dei ministri convocato per le 18. In pressing su questa soluzione in particolare il M5S che punta all’approvazione di tutto lunedì per consentire al premier, Giuseppe Conte, di presentarsi al Consiglio europeo del 17-18 con i compiti svolti. Luigi Di Maio ha dichiarato che la legge di bilancio sarà approvata lunedì e poi ci sarà l’esame in Parlamento per modificarla.
Bisogna adesso vedere se si riesce a trovare la quadra su alcuni punti cruciali del decreto, in primis il condono, da cui dipendono a catena altri interventi che dovranno essere coperti con il ricavato dell’operazione. Il grande ostacolo, infatti, nel disegno dei pentastellati è proprio la sanatoria fiscale e come si deciderà di scriverla perché è appunto uno dei serbatoi principali della manvora. E’ essenziale, quindi, per l’esecutivo arrivare a una soluzione entro lunedì. Non bisogna dimenticare, infatti, che nel Dpb, che tassativamente dovrà essere inviato entro la mezzanotte del 15 a Bruxelles, dovranno essere descritte tutte le norme della legge di bilancio con le relative quantificazioni.
Nel weekend gli uffici del Mef continueranno a lavorare senza sosta. Per tirare le somme è previsto un vertice politico lunedì mattina con l’obiettivo di raggiungere un’intesa collegiale. Accordo che potrebbe alla fine ricadere su un compromesso fra un vero e proprio condono a maglie larghe e quello che riguarda soltanto le microcartelle.
Secondo quanto si apprende, un’ipotesi potrebbe essere quella di approvare anche il decreto fiscale, oltre che la manovra, con la formula ‘salvo intese’ per poi scriverli nei giorni successivi come ormai avviene di prassi per quasi tutti i provvedimenti più delicati. A frenare su questo però oltre agli tecnici della Ragioneria che non sono in grado materialmente di chiudere entro lunedì, anche un’ala del governo, fra cui il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti, già provata dall’esperienza del dl Genova partorito dopo settimane dal varo. E nel caso della manovra economica la questione è ancora più delicata perchè sicuramente i mercati non apprezzerebbero ulteriori ritardi e incertezze. Oltre al condono, una questione ancora tutta da affrontare, è anche il capitolo dei tagli. Su cui ancora non c’è l’accordo e da cui dipendono anche in questo caso parte delle misure.