L'arrivo a Regina Coeli dell'imprenditore campano Alfredo Romeo, arrestato oggi in relazione a un episodio di corruzione nell'ambito dell'inchiesta Consip. Nella richiesta di custodia cautelare della procura di Roma si legge che Romeo ha conoscenza istituzionali "ad altissimo livello". Roma, 1 marzo 2017. ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

Consip: oggi l’interrogatorio di Romeo

Oggi sarà interrogato Alfredo Romeo, accusato di essere il grande corruttore nell’inchiesta Consip e in carcere da quattro giorni, ma intanto tiene banco la fuga di notizie, sulla quale indaga la procura di Roma, per ora contro ignoti. Una situazione che è costata la delega all’indagine al Nucleo operativo ecologico (Noe) dei carabinieri.

Alla vigilia dell’interrogatorio di garanzia a Regina Coeli dell’imprenditore napoletano i pm romani hanno avviato una serie di procedimenti: rischiano i pubblici ufficiali che hanno avuto a che fare con l’inchiesta e che potrebbero aver infranto il segreto istruttorio. Sono finiti sui giornali perfino degli omissis dell’indagine sulla centrale acquisti della pubblica amministrazione, con in ballo appalti per 3 miliardi di soldi pubblici.

Oggi l’interrogatorio di Romeo, che dovrà spiegare i centomila euro dati, secondo l’accusa, al dirigente Consip Marco Gasparri per aver informazioni e ‘dritte’ sulle gare d’appalto. Gli chiederanno del ‘pizzino’ recuperato dalla spazzatura del suo ufficio in cui compaiono la lettera ‘T’ puntata preceduta da 30 mila euro mese.  Per i pm è Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo. Non si sa se Romeo deciderà di rispondere o no. ‘Vorrei non subire stalking’, ha detto ieri Renzi senior a una troupe tv. ‘Mi state violentando in un momento privato’, ha aggiunto. Presto potrebbe essere sentito anche l’ex deputato di An Italo Bocchino, lobbista di Romeo e indagato.

In settimana potrebbe svolgersi anche l’audizione di Michele Emiliano, governatore Pd della Puglia e candidato alle primarie per la segreteria del partito, testimone nell’inchiesta Consip. Emiliano ha raccontato al Fatto Quotidiano che l’imprenditore Carlo Russo, amico dei Renzi e indagato, gli era stato segnalato dall’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti e che per questo lo incontrò. Emiliano conserva alcuni sms di Lotti. Quest’ultimo, ora ministro dello Sport, è indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto per una presunta soffiata sulle indagini, ma respinge con forza qualsiasi accusa. ‘Hanno rinviato sistematicamente quest’interrogatorio’, dice Emiliano, pm in aspettativa, ‘si vede che non è così urgente’.

E precisa: ‘Non ho nulla da testimoniare contro nessuno’. Intanto dalle carte dell’inchiesta emergono giudizi critici su Carlo Russo. L’esponente Pd napoletano Alfredo Mazzei, racconta ai giudici, che quando si informò su Russo per conto di Romeo tutte le persone da me contattate sono state concordi nel confermare che il Carlo Russo era una persona molto legata alla famiglia Renzi; tuttavia ricordo che qualcuno di quelli da me interpellati, spiega ancora Mazzei mi disse che era un personaggio da cui stare attento in quanto poteva essere un millantatore. Devo dire che anche sul padre di Matteo Renzi raccolsi nel mio ambiente identiche opinioni a quelle sul conto di Carlo Russo,  aggiunge Mazzei.

 

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