Condannato a trent’anni per omicidio sorella: assolto in appello

Condannato a trent’anni in primo grado, Pasquale Procacci, l’uomo accusato di aver ucciso la sorella Maria Teresa per questioni di eredità, è stato assolto in appello. Dopo una lunga camera di consiglio i giudici della Corte d’Appello di Milano hanno ribaltato il verdetto del Tribunale dichiarando l’imputato innocente. Maria Teresa Procacci, 69 anni, era stata trovata morta il 28 aprile 2009 in un’auto parcheggiata in viale Sarca, nella periferia nord di Milano. La donna, ‘chiusa’ nell’auto, indossava solo biancheria intima e presentava il cranio sfondato da un oggetto che non è mai stato ritrovato. Da subito il fratello era finito nel mirino degli investigatori della omicidi. Secondo l’accusa l’uomo aveva agito in base ad un movente economico legato al testamento della sorella. Secondo la ricostruzione del pm Letizia Mannella l’uomo aveva colpito la sorella e l’aveva finita, a colpi sulla nuca e sul viso, nell’auto della donna, davanti al condominio di via Lumiere dove la ricca vedova si era trasferita da qualche mese. Arrestato, Pasquale Procacci è stato condannato a 30 anni in primo grado. Oggi, invece, i giudici della Corte d’Appello lo hanno assolto.

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