Concessionari auto al collasso, a rischio 150 mila posti di lavoro

Il successo dell’Ecobonus auto sembra non essere sufficiente. Nonostante i fondi stanziati dal Governo – mezzo miliardo di euro – si stiano esaurendo ben prima della scadenza temporale, il settore automobilistico non riesce a ritornare ai livelli pre-Covid. Anche se le vendite stanno pian piano risalendo (dall’abisso del -90% cui erano sprofondate ad aprile), la rete dei concessionari soffre ancora gli effetti della pandemia e rischia il collasso. A lanciare l’allarme è Federauto Confcommercio, che elenca cifre a dir poco allarmanti.

Secondo l’associazione di categoria che rappresenta la rete di vendita di autoveicoli nel nostro Paese, a causa della quarantena e della crisi economica le concessionarie hanno fatto registrare un calo di fatturato che va dal 40% al 60% rispetto a quello dello scorso anno. Se la situazione non dovesse rapidamente migliorare, diverse migliaia di autorivenditori rischierebbero di chiudere, lasciando decine di migliaia di persone senza lavoro. Stando alle stime fornite da Federauto Confcommercio, tenendo in considerazione anche i lavoratori dell’indotto, i posti di lavoro a rischio sono oltre 150 mila.

Secondo i rappresentanti dei venditori di auto, poi, l’Ecobonus si è rivelato essere uno strumento errato. O, a voler essere più precisi, l’articolazione scelta dal Governo ha finito con il penalizzare i segmenti di veicoli che avrebbero avuto realmente bisogno di una “spinta”.

Secondo Filena Esposito, delegata di Federauto Confcommercio Campania, gli incentivi auto di luglio e agosto “sono stati insufficienti, calcolati peraltro senza tener conto del fatto che l’Italia dispone del parco circolante più vecchio d’Europa con un’età media per auto di circa dodici anni. Un vero e proprio flop per tutti. Concessionari e utenti”. Così, mentre ci sono ancora decine di milioni di euro a disposizione per le auto più “ecologiche” (le full electric e le ibride, tanto per intendersi), gli incentivi per le auto con solo motore termico sono già terminati.

“Il Governo – continua la rappresentante Federauto Campania – ha deciso di stanziare maggiori incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici, che rappresentano appena il 2% del mercato in quanto piuttosto costosi e difficili da gestire per l’assenza di infrastrutture. Il tutto giustificato da una politica green che dimentica di dire che i nuovi motori Diesel Euro6 sono poco inquinanti rispetto ai veicoli a motorizzazione tradizionale”. La soluzione per salvare capra e cavoli (i fondi dell’Ecobonus e i concessionari) è quella di dirottare parte dei fondi previsti per le elettriche e le ibride (che resterebbero inutilizzati) verso gli altri segmenti.

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