Concerto inaugurale della 81ª Stagione della IUC – Haydn e Mozart, il “sacro” tra emozione e misura

Con un programma dedicato a Haydn e Mozart, la Istituzione Universitaria dei Concerti ha inaugurato la sua 81ª stagione proponendo un itinerario sonoro che riflette sul senso della “musica sacra” nel Settecento, un tema che, come sottolineato da Franco Piperno nel programma di sala, non è mai riducibile a una semplice contrapposizione tra “sacro” e “profano”, ma si nutre di una complessa dialettica di linguaggi, affetti e funzioni.
Il concerto, affidato all’Orchestra da Camera Canova diretta da Enrico Pagano, con la partecipazione del soprano Daniela Cappiello e dell’Intende Voci Ensemble preparato da Mirko Guadagnini, ha restituito questa molteplicità di significati, coniugando rigore e intensità.

L’apertura con la Sinfonia n. 49 in fa minore “La Passione” di Franz Joseph Haydn ha immediatamente imposto all’ascolto un clima di raccoglimento e tensione emotiva. Composta nel 1768, la sinfonia appartiene a quella fase “Sturm und Drang” in cui Haydn sperimenta una scrittura intensamente drammatica e introspettiva, caratterizzata da tonalità minori, contrappunto severo e un linguaggio armonico audace.
Come ricorda Piperno, l’attribuzione del titolo “La Passione” è apocrifa e postuma, ma non casuale poiché la severità dello stile, l’andamento arcaizzante della sonata da chiesa e la successione dei tempi (Adagio – Allegro di molto – Minuetto e Trio – Presto) evocano un’atmosfera di sacralità emotiva, che trascende ogni funzione liturgica per farsi meditazione universale sul dolore e sulla fede.

La direzione di Enrico Pagano ha colto pienamente questo carattere, restituendo un’interpretazione che potremmo definire felice nel doppio senso del termine, riuscita e insieme animata da una gioia palpabile nel gesto. Più volte, durante l’esecuzione, il sorriso del direttore ha rivelato il piacere profondo del far musica, trasmettendo all’orchestra e al pubblico un senso di libertà dentro la disciplina.
L’ensemble ha risposto con coesione e grande varietà di colori, riuscendo a mantenere chiarezza e leggerezza anche nei momenti più tesi. Nel Minuetto e Trio, Pagano ha avuto il merito di lasciare piena autonomia ai corni, che hanno disegnato le loro linee solistiche con eleganza e respiro.

Con il mottetto “Exsultate, jubilate!” K165, scritto da Mozart nel 1773 per il celebre castrato Venanzio Rauzzini, la scena si è rischiarata e il sacro si è vestito dei colori dell’opera italiana, fondendo virtuosismo e gioia spirituale. Daniela Cappiello ha affrontato la parte con equilibrio e musicalità, mostrando buona agilità nelle colorature, intonazione precisa e un timbro chiaro e omogeneo.
Nel recitativo “Fulget amica dies” ha saputo unire luminosità e misura, l’“Alleluia” conclusivo è stato un piccolo trionfo di chiarezza e freschezza, accolto con entusiasmo dal pubblico. L’abbraccio spontaneo tra il soprano e il direttore, al termine, ha suggellato con naturalezza un momento di rara comunicazione umana e musicale.

Nella seconda parte, le “Vesperae solennes de confessore” K339 hanno offerto un perfetto equilibrio tra solennità e trasparenza. L’Intende Voci Ensemble, preparato con cura da Mirko Guadagnini, ha evidenziato una struttura corale duttile, precisa e mai rigida. Pagano ha saputo modellare il suono con sensibilità cameristica, integrando perfettamente il coro e l’orchestra in un unico organismo sonoro.
Il “Laudate Dominum”, affidato alla voce dolce e levigata della Cappiello, ha toccato un momento di particolare intensità lirica, preludio al “Magnificat” conclusivo, sontuoso e luminoso.

A conclusione del concerto, il pubblico ha salutato con entusiasmo l’“Alleluja” dal Messiah, bis haendeliano che ha messo in risalto la precisione e la potenza del coro e la brillantezza dell’orchestra. È stato un momento corale nel senso più profondo dove la gioia del canto collettivo, l’unione tra gesto e suono e la condivisione di un’esperienza hanno superato i confini del semplice rito inaugurale.

Nel complesso, il concerto inaugurale della 81ª stagione IUC ha incarnato con coerenza il tema proposto dal programma di sala, la riflessione sul rapporto fra sacro e profano nella musica del Settecento.
Haydn e Mozart, in modi diversi, hanno dimostrato come la musica possa farsi “sacra” non tanto per la destinazione liturgica, quanto per la capacità di toccare le corde più profonde dell’animo umano.
La lettura di Pagano e dei suoi interpreti ha colto questo equilibrio, un sacro come esperienza emotiva, in cui la misura classica non reprime ma incarna la passione, e dove il rigore si trasforma in chiarezza, la chiarezza in bellezza.

Concerto inaugurale della 81° Stagione IUC

ORCHESTRA DA CAMERA CANOVA
Enrico Pagano direttore
Daniela Cappiello soprano
INTENDE VOCI ENSEMBLE
Mirko Guadagnini maestro del coro

PROGRAMMA:
Franz Joseph Haydn
Sinfonia n. 49 in fa minore “La Passione” Hob:I:49

Wolfgang Amadeus Mozart
Exsultate, jubilate! Mottetto per soprano e orchestra K 165
Vesperae solennes de confessore K 339

Sabato 11 ottobre 2025
Aula Magna del Rettorato La Sapienza
Piazzale Aldo Moro, 5, Roma

www.concertiiuc.it

Ph. Damiano Rosa

Loredana Margheriti

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