Con Donald Trump scompare il sovranismo

Il sovranismo, tema caro alle destre europee e non, è scomparso per sempre. Non ne parla più Giorgia Meloni nei suoi discorsi di governo, nei convegni di partito. I motivi sono molteplici. Il primo è di natura economica. Se si vuole governare all’interno dell’ area Ue, non ci si può appellare al sovranismo: occorre mettere a punto un buon bilancio per non perdere il sostegno dei mercati e seguire le regole europee. La nostra Presidente del Consiglio lo ha capito prima di altri, bisogna riconoscerle la lungimiranza, ed oggi raccoglie il premio della stabilità di governo, rispetto alle altre due potenze europee, Francia e Germania, alle prese con una crisi politica senza precedenti e con le destre estreme che avanzano. Ma il sovranismo è finito anche sull’ immigrazione, dal blocco dei porti si è passati agli accordi di cooperazione con i Paesi di partenza, poi al programma con gli Stati europei e infine al trasporto degli emigranti in Albania. Per essere sovranisti oggi, bisogna essere una grande potenza economica e militare, a livello mondiale. Non è pensabile fare sovranismo senza possedere tecnologia che è il presupposto fondante della sicurezza e questo spiega il perché la rete unica finisce a fondi di investimento americani e molto probabilmente le comunicazioni satellitari finiranno a Starlink di Elon Musk. E questo vale per Meloni ma anche per Macron e la sua sterile retorica sull’autonomia strategica europea, che alla fine si è rivelata un fiasco. E su questo enorme gap europeo che si innesta il progetto/programma trumpiano. Tutti si sono sgolati, durante la campagna elettorale per le presidenziali Usa, nel sostenere che Donald Trump avrebbe portato avanti un programma isolazionista, al contrario il suo è imperialista. L’Europa è il punto dolens dell’ Alleanza Atlantica per gli americani, in quanto Washington tende a controllare i nodi strategici delle infrastrutture e delle tecnologie che in assenza di forniture europee potrebbe finire in mano ai cinesi. All’ interno di uno scenario internazionale in via di sgretolamento per un riassetto totale, più che mai un programma imperialista della Casa Bianca è funzionale allo scopo. Elon Musk, non è solo l’ ispiratore di una destra globale, ma per la nuova amministrazione americana dovrebbe diventare una sorta di contenitore globale di mercati, il cui scopo sarà quello di sbarrare il passo ai suoi avversari, nel prossimo futuro. Di qui le simpatie per le destre estreme europee e l’ interesse a sottoscrivere accordi con i governi. Quindi, in sintesi, allargare il mercato delle aziende tech americane e fare di esse attori strategici per Washington, in Europa. L’ altra faccia della medaglia dell’ America First. Automaticamente avviene il superamento del sovranismo, sotto il cappello di un protezionismo allargato. Del resto fino a tre anni fa’, Giorgia Meloni insieme a Le Pen e ad altri leader di estrema destra in Europa, era considerata impresentabile, oggi è al governo ed altri suoi amici di cordata, a livello europeo, potrebbero andarci presto. La scomparsa del sovranismo di per sé è una buona notizia, anche se il disegno che ne è alla base spiana la strada, in uno allo scenario internazionale favorevole, attraverso cui lo stesso può giungere al potere dove non è ancora arrivato, sotto mentite spoglie.

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