Comunali: ondata ballottaggi. Su 17 capoluoghi 12 vanno al ballottaggio

Rimandato in gran parte al 14 giugno, giornata di ballottaggio, l’esito delle sfide per il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali nei 17 capoluoghi andati al voto. In una giornata in cui sono andati alle urne i cittadini di 720 comuni, per quanto riguarda le città più grandi, in 5 casi sono riusciti ad eleggere al primo turno il nuovo primo cittadino. L’ondata di ballottaggi decretata dal voto delle comunali può cambiare drasticamente l’identikit finale della tornata amministrativa. Del resto è cosa nota e ormai fa parte del sistema elettorale dei Comuni, da sempre tra i più apprezzati nel nostro Paese. Ma il ballottaggio è un’incognita che tra i più, naturalmente in misura maggiore tra i candidati in vantaggio o comunque dati per vincitori, sta suscitando malumori e dubbi sui possibili scenari da qui al 14 giugno. Colpa delle possibili alleanze a cui lavorare, sovente da ricucire in toto, anche per la forte dose di acrimonia che ha caratterizzato la campagna elettorale. In più, tra le tante variabili, c’è da calcolare un possibile recupero dell’affluenza e l’effetto trascinamento delle Regionali. Sul fronte dei nuovi sindaci gli occhi dei più si posano su Ca’ Farsetti, sede del comune di Venezia: la partita infatti è ancora tutta aperta tra l’ex pm ed esponente dem, Felice Casson, stoppato al 38%, e il suo avversario, l’imprenditore Luigi Brugnaro, che ha conseguito il 28,6%. Naturalmente sullo sprint finale peserà, neanche a dirlo, la direzione che prenderanno i voti, non pochi, dei candidati del M5S e della Lega Nord. Come detto, la geografia degli altri 16 comuni al voto evidenzia il dilagare dei ballottaggi, con la sola eccezione di Vibo Valentia, dove ce l’ha fatta ancora una volta per il centrodestra l’ex magistrato Elio Costa (50,8%); Agrigento, dove Calogero Firetto, ex deputato regionale di Area Popolare ha fatto vincere il centrosinistra con un largo 60%; Tempio Pausania, con il centrosinistra che ha perso lo scranno di sindaco per opera di Andrea Biancareddu, Udc ed ex assessore regionale, che ha strappato oltre il 52% dei voti; Andria, dove al primo turno è stato eletto per il centrodestra Nicola Giorgino (52,2%) e la piccola Sanluri, capoluogo del Medio Campidano che ha visto la vittoria di Alberto Urpi (42,7%). Nelle altre città tutto è rimandato di quasi due settimane, con il rischio che la trasferta al mare non la spunti sull’assai meno spettacolare ‘gita’ al seggio. Cose già viste, del resto. Tante quindi le partite dall’esito non scontato. Tra queste Mantova, dove Mattia Palazzi del centrosinistra, arrivato al 46,5%, non vuole che si ripeta quanto accaduto nel 2010, quando la poltrona di sindaco fu sfilata a un esponente della sinistra dopo una tradizione lunga 65 anni. Quindi a Paola Bulbarelli (Forza Italia e Lega), che ha strappato un risicato 26,4%, non rimane che cominciare a lavorare per far confluire sul proprio nome i voti degli indecisi, magari ripetendo quando accadde 4 anni fa, quando il forzista Nicola Sodano riuscì a superare proprio al ballottaggio la prima cittadina uscente, del centrosinistra, Fiorenza Brioni. Stesse dinamiche a Lecco, dove il candidato M5S, Massimo Riva – forte dell’8,6% – ha già fatto sapere di essere conscio di essere “l’ago della bilancia”, e che quindi in questa logica nei prossimi giorni si confronterà con i due candidati al ballottaggio (Virginio Brivo del centrosinistra, 39,2%, e Alberto Negrini del centrodestra, 26,5%) per verificare possibili sinergie sui programmi. Ancora a titolo esemplificativo, può essere utile il caso di Arezzo, comune dove i due principali contendenti (Matteo Bracciali del Pd, trentunenne, renziano dalla prima ora, forte del 44,2%, e Alessandro Ghinelli, supportato tra gli altri da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia, che ha raggiunto il 36%) sono divisi da un numero di voti che rendono tutto ancora possibile. Nelle prime settimane, ha spiegato Bracciali, l’impegno del partito sarà quello di andare a ‘scovare’ tutti gli elettori aretini che al primo turno sono rimasti a casa. Ottimista Ghinelli, che sta ribadendo ai suoi concittadini che la sua lista “in futuro potrà essere un modello per tante altre città”.

 

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