Elezioni Presidente: Prodi non passa il quorum. Soffre il Pd, sale la Cancellieri

Quarta fumata nera per l’elezione del Presidente della Repubblica. Il candidato proposto dal Pd, Romano Prodi non passa il quorum dei 504 voti, e si ferma appena a 395 preferenze. Realtà questa che complica la situazione del Pd, che si mostra sempre più diviso.  Nella quarta chiama, infatti, sale Anna Maria Cancellieri, candidata proposta dal Pdl che ottiene 78 preferenze. Rodotà si ferma a 214 voti, appena 15 invece le preferenze per D’Alema.  Si rimanda tutto di 24 ore, quando avrà inizio la quinta votazione.

La quarta votazione ha visto l’assenza dei pidiellini.  Silvio Berlusconi: “Non partecipiamo a questo voto, non è democratico”.  Intanto, come riferiscono alcune fonti parlamentari, Sel punta su Prodi dal quarto scrutinio. Il premier sulla Cancellieri. Ma indiscrezioni parlano di almeno 20 o addirittura 22, parlamentari possibilisti. No della Lega a Prodi.  I grillini continuano a battere con Rodotà.  Grillo sbraita: “Fanno solo giochini. Devono andare tutti a casa”. Mentre Mario Monti sceglie il ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri.

Ecco i risultati della quarta chiama:
Schede bianche: 15
 Schede nulle: 4

Romano Prodi: 395

Stefano Rodotà: 214

Anna Maria Cancellieri: 78

Massimo D’Alema: 15

Giorgio Napolitano: 2

Franco Marini: 3

Giuseppe Fioroni: 1

Emma Bonino: 1

Maurizio Migliavacca: 1


 Marini: Nessun dialogo con il centrodestra. “Saltata la strategia di dialogo col centrodestra, salta anche la mia candidatura”. Queste le parole del candidato alla presidenza della Repubblica, Franco Marini. “E‘saltata la strategia di un dialogo con il centrodestra finalizzata all’obiettivo di dare all’Italia un Governo, dinanzi alla durissima situazione del Paese. Strategia da me pienamente condivisa. Anche perché ritengo una follia il ritorno immediato alle urne con questa legge elettorale. Ovviamente con il cambio di strategia viene meno anche la mia candidatura”, precisa l’ex sindacalista.

Ieri sera nell’assemblea dei grandi elettori del Pd, come già annunciato da Pier Luigi Bersani, è stato raggiunto all’unanimità l’accordo sul nome del professore Romano Prodi, per la presidenza della Repubblica. Dopo la standing ovation dei presenti, Bersani ha dichiarato: “Prodi qualifica la nostra coalizione e parla al nostro paese”. Puntuale il disaccordo del Pdl: “Quella di Prodi è una scelta che divide. Il contrario di quello che serve all’Italia” ha dichiarato il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, del Pdl. “Il Pd prima ha realizzato con noi una intesa su Marini che non ha potuto o voluto onorare. E’ evidente che la scelta su Prodi è di rottura” ha incalzato poi Fabrizio Cicchitto. “Ne abbiamo viste di tutte, vedremo anche questa. Il Pd in 24 ore ha fatto tutto e il contrario di tutto. Ha l’elettrocardiogramma impazzito”, commenta anche Quagliariello. Secondo quanto è emerso dalle fonti parlamentari il Pdl potrebbe puntare sulla Cancellieri. Mentre altre fonti parlano di un ritiro del candidato dei grillini, Rodotà.

E’ stata una votazione lampo quella che è iniziata alle 15.30 dopo il flop di Franco MarinI. A nulla è servito l’accordo tra Pd, Pdl con l’ok anche da parte di Monti e della Lega. Il sindacalista che non ha raggiunto il quorum per 151 voti. Renzi, intanto, si prepara ad arrivare nella Capitale e invece da Trieste il Grillo: “avanti Rodotà e Prodi solo se rinuncia”. Il leader del Partito Democratico Pier Luigi Bersani ha preso atto della situazione e annuncia una nuova proposta nell’assemblea dei grandi elettori. Bocciato anche Rodotà.
“Ma no, no… certo che sono preoccupato ma sono preoccupato per l’Italia. E’ troppo enfatico?”, ha dichiarato Bersani risponde ai giornalisti che gli hanno chiesto se il Pd si è spaccato. “Vedrete che si troverà una soluzione. Riuniremo l’assemblea dei grandi elettori e vedrete che la soluzione si troverà”. Quallo Franco Marini, secondo quanto emerge da alcune indiscrezioni parlamentari, sarebbe stato solo un nome usato da Bersani per sondare il terreno. In un primo momento Marino, dopo il flop, sembrava volersi ritirare ma ha escluso questa ipotesi convinto di potercela fare con il supporto del Pdl.
I voti della seconda votazione:
Rodotà 230
Chiamparino 90
D’Alema 38
Mussolini 15
Bonino 10
Berlusconi 4
Finocchiaro 4
Napolitano 4
Bersani 4
Grasso 2
Santaché 2
Bianche 418
Nulle 14

Dopo la votazione che si è svolta questa mattina, Franco Marini, desiganto alla carica di Primo Cittadino d’Italia, non ha raggiunto il quorum dei 2/3. Con 521 voti il senatore ex presidente del Senato, non è riuscito a vincere sugli altri candidati.Tutto da rifare. La seduta è stata sospesa e si procederà alla prossima votazione dalle ore 15.30 di questo pomeriggio.
Ecco i voti candidato per candidato nella votazione 1, Aula di Montecitorio, Plenum Camere Riunite del 18 aprile 2013 ore 10:10, 1002 voti. Maggioranza richiesta: due terzi dell’Assemblea 672.
Franco Marini (521)
Schede bianche: 104
Schede nulle: 15
Stefano Rodotà: 240
Sergio Chiamparino: 41
Romano Prodi: 14
Emma Bonino: 13
Massimo D’Alema: 12
Giorgio Napolitano: 10
Anna Finocchiaro: 7
Mario Monti: 2
Anna Maria Cancellieri: 2

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