Clooney-Amal sposi a Venezia

Si sono sposati.  George Clooney, il divo dei divi, e l’affascinante avvocatessa anglo-libanese Amal Alamuddin, si sono detti “sì” ‘ Dopo settimane di annunci, depistaggi, falsi scoop e balletti sulle date  la coppia più glamour del pianeta è convolata a nozze. Cerimonia privata, rito all’ ‘americana’, officiato in inglese dall’amico dello sposo, Walter Veltroni, che per due fidanzati internazionali vale come matrimonio. Non per per la giurisdizione italiana. Infatti, dopo l’annuncio a sorpresa fatto a Londra dall’agente dell’attore hollywoodiano, Stan Rosenfeld, fonti ben infornate a Venezia hanno confermato il matrimonio, precisando tuttavia che la registrazione ufficiale avverrà come previsto oggi, 29 settembre, a Ca’ Farsetti, sede del municipio lagunare. Ma prima della promessa d’amore per sempre tra George e Amal, c’era stata la serata da ‘Dolce Vita’ regalata a Venezia dagli arrivi vip per il party dell’anno, nello stesso Aman, resort 7 stelle lusso a Palazzo Papadopoli. Festa che nessuno dei non-invitati potrà vedere, ma che ha trasformato per qualche ora il Canal Grande in una Via Veneto anni ’50. Paparazzi e divi, sfilate di motoscafi tirati a lucido e flotte di fotografi all’inseguimento. E folla di fan e cacciatori d’autografi e selfie, ammassati sulle rive, all’assalto dei pontili della gondole, per rubare uno scatto, un ‘ciao ciao’ con la manina da Matt Damon o Cindy Crawford. Il sole era appena sceso e compariva in alto uno spicchio di luna quando il motoscafo di Clooney si è fatto avanti dal Canal Grande, dopo essere passato sotto al Ponte dell’Accademia che traboccava di gente. E’ stato qui che i teleobiettivi dei fotografi hanno pizzicato Clooney in un momento di forte emozione: l’attore ha sentito la folla che lo chiamava a gran voce, si è girato verso di loro per salutare, ed è parso sull’orlo della commozione. Poi, mentre una trentina di barche tra polizia, vigili urbani e taxi affittati dai fotoreporter facevano da ala, c’è stato l’arrivo alla porta d’acqua dell’Aman. Nell’impeccabile smoking ‘Armani’, Clooney ha lanciato gli ultimi saluti, lo ‘smile’ per i fotografi, e ha fatto il suo ingresso nel resort, riparato dai tendoni messi sulla passerella per proteggere la privacy del centinaio di ospiti attesi al party. Dentro a Ca’ Papadopoli, un trionfo di ori, stucchi e affreschi, mezza Hollywood ed un altro pezzo di star system internazionale: da Matt Damon ad Anna Wintour, direttrice di Vogue America, da Ellen Birkin a Grante Helsov, grande amico di Clooney, da Cindy Crawford con il marito Rande Gerber, a Bono Vox e signora, arrivati oggi. Hanno invece dato forfait Brad Pitt e Angelina Jolie, così come Sandra Bullock, che in laguna non sono mai arrivati. Impossibile carpire informazioni su quel che accade nei saloni e nei giardini dell’Aman, perché il personale dell’albergo, i 100 body guard, i cuochi, i fornitori e ogni persona coinvolta nei servizi hanno firmato accordi per tenere bocche cucite, dato che i diritti della festa sono stati ceduti a Vogue America. Si sa delle musiche affidata ad un’orchestra d’archi e ad un trio jazz, per l’esecuzione di standard americani. E che George omaggerà la futura sposa con una “When I fall in love” di Nat King Cole. Dalle finestre illuminate dell’Aman, in ogni caso, può filtrare ben poco, data la scelta della musica acustica per rendere il tutto più glamour. Non resta che immaginare gli sposi: lei bellissima, e lui più affascinante che mai. Davanti all’Aman, inaccessibile, per tutta la sera hanno continuano a passare taxi e barche, con ragazzine che non hanno saputo trattenersi dall’urlare “George is inside!”.

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