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Bisogna adottare “misure senza precedenti” e trasformazioni “rapide” in settori come l’energia, l’industria e le infrastrutture per limitare il surriscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi. Un surriscaldamento aggiuntivo, anche solo di mezzo grado, peggiorerà in maniera significativa i rischi di siccità, inondazioni, calore estremo e povertà per centinaia di milioni di persone sul pianeta. Si avrebbe una immediata riduzione della produzione alimentare, soprattutto in zone sensibili come l’America Latina e il Mediterraneo. Tempi e modi ci sono per invertire la rotta ma bisogna fare subito, iniziare già da oggi. L’allarme arriva dalla Corea del Sud, dove si sono riuniti gli scienziati del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (IPCC).
In un rapporto di oltre 400 pagine è scritto a chiare lettere che sul pianeta si deve limitare il surriscaldamento a 1,5 gradi mentre la tendenza è più del doppio e potrebbe essere raggiunta già tra il 2030 e 2052. limitare il “riscaldamento globale a 1,5 gradi centigradi”, scrivono gli esperti dell’IPCC “richiede cambiamenti rapidi, completi e senza precedenti in tutti gli aspetti della società”, dall’energia alla pianificazione urbana e del territorio, con tagli alle emissioni in tutti i settori. Da Incheon, in Corea del Sud, arriva, così, la bocciatura dell’Accordo sul Clima di Parigi che fissava l’asticella del surriscaldamento a 2 gradi: bisogna fermarsi, dunque, a 1,5. “Mantenere il riscaldamento globale a un livello inferiore a 1,5 gradi invece di 2 sarà molto difficile, ma non impossibile”, ha detto il presidente dell’IPCC, Hoesung Lee. Se il pianeta riuscirà a centrare questo obiettivo si impedirà l’estinzione di altre specie, la distruzione totale del corallo, fondamentale per l’ecosistema marino e si ridurrà la crescita del livello marino a 10 centimetri entro il 2100, risparmiando zone costiere e isole. Al contrario sarà la catastrofe per le future generazioni. Basta ricordare che le emissioni di gas inquinanti di origine umana hanno aumentato la temperatura media globale di circa 1 grado rispetto a prima della Rivoluzione Industriale nel XIX.
