Clima, a Roma lo sciopero vegano con Greta Thunberg

Primo sciopero nazionale di carne, pesce, latte, uova e derivati per il clima: si svolgerà oggi in occasione della visita in Italia di Greta Thunberg, vegana, e della nuova manifestazione di #Fridaysforfuture in programma nella capitale. Il primo sciopero nazionale vegano è stato indetto dalla Lav e da www.cambiamenu.it per invitare i cittadini ad agire subito, in considerazione dell’impatto che la zootecnia ha sul clima. “La diagnosi preoccupante dell’emergenza clima è conclamata da tempo, ora è il momento delle soluzioni, dell’impegno concreto, dell’azione – scrivono i promotori -, è il momento di cambiare abitudini tanto a livello individuale quanto a livello collettivo”. Greta Thunberg, che ha incontrato Papa Francesco e la presidente del Senato Casellati, parteciperà oggi alla manifestazione in programma in piazza del Popolo a Roma. La Lav, tra le organizzazioni aderenti a #Fridaysforfuture, attraverso una lettera-appello al governo e al Parlamento chiede a tutti i rappresentanti politici, senza distinzione di appartenenza politica, di attuare: lo stop ai sussidi pubblici alla zootecnia; misure di forte vantaggio fiscale per le proteine vegetali rispetto a quelle animali; policy per gli appalti della ristorazione in favore di alimenti di origine vegetale; includere le emissioni del settore zootecnico nei target di riduzione di emissioni di gas serra. Questi i 4 punti che Lav, invitata all’incontro di ieri a Palazzo Madama tra Greta Thunberg e la presidente del Senato, ha presentato come appello per il varo di misure urgenti e inevitabili per salvare il pianeta.

“Lav, per salutare e dare il benvenuto a Greta Thunberg, invita tutti gli italiani a un giorno di ‘sciopero nazionale’ dal consumo di carne, pesce, uova e derivati dal latte almeno per un giorno possiamo tutti seguire l’esempio di questa coraggiosa giovane donna e praticare un’alimentazione rispettosa del clima”. I benefici di una scelta simile non hanno a che fare solo con il clima, sottolinea l’associazione. Secondo uno studio dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), in Italia oltre il 75% delle emissioni di ammoniaca nell’aria è prodotto dagli allevamenti intensivi. Fra 30 anni carne e latticini si saranno mangiati l’81% del carbon budget residuo. Le prime 5 aziende mondiali del ciclo di produzione di carne e latte emettono già oggi più C02 di quanta ne emettono singolarmente il Regno Unito, l’Australia, la Francia. In Italia e in Europa non vi sono strumenti normativi o di pianificazione che affrontino la questione clima a partire dall’alimentazione, con gli allevamenti di animali che hanno un forte impatto sul clima: è indispensabile – secondo la Lav – che la politica affronti subito e con rigore questi aspetti, o i nostri figli e nipoti dovranno fare i conti con condizioni climatiche avverse in modo irreversibile.

Se vogliamo salvare il Pianeta dovremo consumare meno energia e farlo usando fonti rinnovabili, sottolinea la Lav; la nostra mobilità dovrà essere rivista, a favore dell’elettrico o di forme a impatto ancora minore. E la questione alimentare è altrettanto centrale in termini di impatto sul clima, dunque non può essere relegata semplicemente alle scelte individuali.È ora che la politica se ne faccia carico, nell’interesse della collettività. “Per decenni alcune generazioni sono state illuse che l’economia basata sulla carne fosse benessere: ma è un sistema e ha conseguenze severe sul clima, documentate da studi scientifici e sotto gli occhi di tutti – afferma la Lav -. E se gli allevamenti intensivi e ultra-intensivi, presenti anche in Italia, hanno un forte impatto sul clima, oltre che sugli animali e non ultimo sulla salute dei consumatori, anche i sistemi d’allevamento su scala industriale ‘minore’, sommati Paese per Paese, contribuiscono ad avere effetti sul clima. Negare questa realtà sarebbe come mettere la testa sotto la sabbia. Oggi è il momento della consapevolezza, dell’azione normativa efficace che permetta di attuare immediatamente quei correttivi urgenti e forti che LAV propone da anni sensibilizzando sull’impatto distruttivo dell’attuale e del previsto consumo di carne, pesce, latticini e derivati suggerendo uno stile alimentare basato su proteine vegetali”.

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