Citopatologia esfoliativa ed aspirativa: esperti a confronto

VII Molecular Cytopathology: congresso internazionale a Napoli

 

 

Napoli. Il Centro Congressi Università Federico II in via Partenope ha ospitato per due giorni il “VII Molecular Cytopathology”. 

 

Insieme esperti di notevole rilievo italiani e internazionali hanno discusso sulle nuove classificazioni diagnostiche in citopatologia esfoliativa ed aspirativa e delle nuove linee guida per l’ esecuzione dei test molecolari nei pazienti con carcinoma polmonare avanzato. 

 

Gli specialisti hanno parlato dello sviluppo dei moderni approcci di sequenziamento di nuova generazione applicati alla citologia e alla biopsia liquida per la ricerca di alterazioni nel DNA tumorale circolante e si sono confrontati sulle nuove problematiche diagnostiche relative ai marker predittivi di risposta all’ immunoterapia.

 

Con elevata accuratezza, oggi la Citopatologia permette una diagnosi rapida e non invasiva di numerose neoplasie. I vantaggi che essa garantisce allo stato attuale, sono evidenti. La possibilità di prelevare in maniera poco invasiva piccoli campioni di tessuto, anche da organi profondi, rende la citologia una metodica più che opportuna, ideale per l’esecuzione di test molecolari, in particolare modo per i pazienti che si trovano in stadio avanzato e che non possono essere operati. 

Dall’unione tra la citopatologia tradizionale e la biologia molecolare, emerge una nuova e affascinante disciplina: la “Molecular Cytopathology”.

In particolare, il Laboratorio di Citopatologia Molecolare del Dipartimento di Sanità Pubblica si occupa di determinare le alterazioni a carico degli acidi nucleici estratti da campioni cito-istologici e derivanti da prelievi di sangue venoso. La finalità è quella di definire le categorie di pazienti che presentano la maggiore probabilità di risposta a trattamenti  biologici mirati per la cura di numerose patologie oncologiche. 

 

Inoltre, attraverso il progetto Tirnet, finanziato dalla Regione Campania, a cui collaborano le principali strutture ospedaliere napoletane e campane che si occupano attivamente della diagnostica del nodulo tiroideo, il laboratorio procede  all’ analisi di mutazioni geniche per la stratificazione del rischio di malignità degli ago-aspirati tiroidei. 

Il congresso ha specificamente indagato una serie di temi di indubbia attualità, incominciando dall’ aggiornamento sulle nuove classificazioni in citologia in diversi campi della microscopia aspirativa ed esfoliativa; le metodiche molecolari nella valutazione del nodulo tiroideo su ago-aspirato; gli aspetti metodologici e tecnici più rilevanti dell’analisi NGS e le diverse piattaforme disponibili. 

Ancora, le questioni relative all’implementazione nella pratica routinaria della biopsia liquida, cioè, i requisiti del campione pre-analitico e le procedure di validazione; le opportunità che i nuovi biomarcatori predittivi offrono per estendere l’analisi ad un numero maggiore di pazienti oncologici. A riguardo, va sottolineato che, in quest’ambito in rapida evoluzione, il ruolo e la coordinazione dei patologici riveste un’importanza cruciale per l’efficace implementazione della patologia predittiva nella pratica clinica sia attuale che futura. 

Quale obiettivo formativo, i contenuti tecnico-professionali, conoscenze e competenze, specifici di ciascuna professione, di ciascuna specializzazione e di ciascuna attività ultraspecialistica. Malattie rare.

 

Meeting director Giancarlo Troncone; honorary presidents Lucio Palombini e Antonio Vetrani, Dipartimento di Sanità Pubblica direttore Maria Triassi Università degli Studi di Napoli Federico II, Segreteria scientifica: Claudio Bellevicine, Umberto Malapelle, Elena Vigliar Evento ECM. 

 

Il corso è stato indirizzato a medici chirurghi, specialisti in genetica medica; oncologia; anatomia patologica; biochimica clinica; endocrinologia; malattie metaboliche e diabetologia; medicina interna; chirurgia generale; chirurgia toracica; radiodiagnostica, urologia, ginecologia e ostetricia, ai biologi, tecnici sanitari e di laboratori biomedici.

Teresa Lucianelli

 

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