Cipro: banche chiuse fino a giovedì. Piazza Affari recupera, chiude a – 0,85%

Piazza Affari attutisce il colpo dopo il tonfo di oggi. Complice l’effetto Cipro, la Borsa di Milano è stata protagonista di una seduta altalenante, ma in chiusura ha recuperato, riducendo  di oltre due terzi il calo che segnava in apertura. L’indice Ftse Mib ha terminato con una perdita dello 0,85% a 15.924,1299 punti, mentre il Ftse All Share ha ceduto lo 0,75% a 16.979,7598 punti.
Intanto a Cipro fino a giovedì verrà attuata la chiusura degli sportelli bancari.

Il governo cipriota deciderà da solo sulle modalità di finanziamento del contributo al piano di salvataggio negoziato con la “troika” (Ue, Bce ed Fmi): lo ha dichiarato il portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert dopo che il voto del Parlamento cipriota sul piano è stato rinviato a domani alle 17. Il nuovo rinvio avviene nel momento in cui secondo fonti europee le autorità cipriote stanno per presentare una nuova proposta che limiterebbe gli effetti dei prelievi sui piccoli risparmiatori.

Il piano, da 10 miliardi di euro, prevede un prelievo forzoso del 9,9% su tutti i conti correnti superiori ai 100mila euro, e del 6,75% negli altri casi, nonché una ritenuta alla fonte sugli interessi maturati per un totale di circa 6 miliardi di euro; fonti della Bce hanno sottolineato che qualsiasi modifica è possibile purché l’ammontare del contributo cipriota rimanga invariato. Secondo la stampa cipriota le due aliquote potrebbero essere riviste: la più bassa verrebbe portata al 3%, mentre quella più alta aumenterebbe fino al 15%.

Uno spauracchio che ha messo oggi sotto pressione anche i titoli di Stato dei Paesi periferici dell’area euro, coinvolgendo lo spread tra i rendimenti di Btp e Bund decennali che dopo il balzo dell’apertura verso i 340 punti si è poi ridotto fino ad attestarsi in chiusura sui 322 punti dai 315 della chiusura di venerdì.

Tra le blue chip, fortemente penalizzati tutti i bancari, con Mps -5,03%, UniCredit -3,61%, Intesa Sanpaolo -2,52%. In netta controtendenza, invece, i balzi di Parmalat (+8,26%) e di STMicroelectronics, che ha chiuso con un +5,38% dopo l’intesa sul futuro della joint venture con Ericsson annunciata di prima mattina.

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