Una serata intensa, avvolgente, con il cielo romano a fare da quinta e il parco della Casa del Jazz come scenografia naturale e simbolica. Lunedì 16 giugno, Cinzia Tedesco ha portato in scena il suo nuovo progetto “Cross Over”, un concerto che ha riconfermato la sua caratura artistica e l’originalità della sua visione musicale. Un ritorno al jazz moderno, con sonorità raffinate in una rassegna che continua a dimostrare quanto la musica, nei giusti contesti, possa diventare linguaggio universale.
“Cross Over”, come suggerisce il titolo, è un attraversamento consapevole dei confini tra generi, dagli standard strumentali di Pat Metheny a cui la Tedesco ha dato voce con testi di sua composizione, a brani iconici di Sting, James Taylor, Bob Dylan, rivisitati con una cifra personale che ha unito lirismo e soul, tradizione e sperimentazione. Il tutto sorretto dagli arrangiamenti ricchi e dinamici di Pino Jodice, al pianoforte e alle tastiere, e da una formazione d’eccezione: Luca Pirozzi al basso elettrico, Pietro Iodice alla batteria e come special guest l’alto profilo di Maurizio Giammarco al sax tenore e soprano.
L’apertura con “Sailing” di Christopher Cross ha subito creato un’atmosfera intima seguita poi da “Afro Blue”, pezzo riarrangiato da Jodice che ha mostrato il potenziale della voce di Cinzia Tedesco, capace di usare il vocalizzo come strumento, in dialogo sensuale e serrato con la ritmica morbida e i colori del pianoforte. Da lì in poi, è stato un susseguirsi di omaggi e reinvenzioni: “Human Nature”, “How Sweet It Is” con un bellissimo assolo di Maurizio Giammarco, “Seven Days” di Sting trasformata in ballad eterea e jazzata, tutto senza mai perdere l’identità originaria.
Sul piano vocale, Cinzia Tedesco ha confermato qualità tecniche notevoli: buona agilità nel registro acuto, un timbro duttile e raffinato che si adatta con naturalezza ai repertori più diversi, non solo jazz, ma anche lirica, soul, canzone d’autore. La sua presenza scenica è altrettanto solida, elegante ma mai distante, ha condotto il concerto con ritmo e fluidità, interagendo spesso con il pubblico, facendo da collante tra i momenti musicali e cucendo il programma con intelligenza e ironia. Il suo dominio del mezzo vocale è totale, così come quello del ritmo, che si tratti di una ballata sussurrata o di un brano frenetico, la Tedesco è sempre perfettamente dentro la pulsazione musicale, mai sopra e mai fuori.
A metà serata, la lettura da parte della cantante di un messaggio istituzionale inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per il ventennale della Casa del Jazz in occasione della conferenza di presentazione della stagione del 6 giugno. Sottolineando la forza rappresentativa di questo luogo: Villa Osio, bene confiscato alla criminalità e restituito alla cultura, oggi presidio di legalità e bellezza.
Emozionante anche il debutto di Jacopo Iodice, giovane figlio di Cinzia, che ha suonato al pianoforte con sorprendente sicurezza, un momento familiare e simbolico nel quale la musica è stata sia eredità che futuro, uno sguardo carico di speranze verso una nuova generazione di artisti.
Nella seconda parte della serata è arrivata la rilettura del “Coro a bocca chiusa” dalla Madama Butterfly di Puccini, e l’omaggio a Bob Dylan con una versione intima di “Knocking on Heaven’s Door”. L’interazione tra voce e sax in alcuni brani è stata teatrale, un dialogo, un corteggiamento, un gioco di rincorse e cedimenti che ha emozionato il pubblico, attento e partecipe fino all’ultima nota. La chiusura con “Song for Bilbao” di Metheny, su testo della stessa Tedesco, ha suggellato il concerto con energia e un forte senso di complicità tra i musicisti. Un assolo travolgente di Pietro Iodice ha infiammato il finale, accolto da un lungo applauso.
Infine un ultimo gesto a sorpresa, ma da parte del pubblico, gli auguri per il compleanno di Cinzia Tedesco che i numerosi ammiratori hanno fatto cantando e coinvolgendo tutti.
“Cross Over” rappresenta pienamente un’artista che rifiuta le etichette, che ama reinventare, che non teme di passare dal repertorio più classico alle canzoni d’autore, portando sempre con sé l’eleganza di chi ha una voce autentica, non solo nel timbro, ma nella visione. Alla Casa del Jazz, la sera di lunedì 16 giugno, abbiamo assistito a un’esibizione che ha unito tecnica e cuore, improvvisazione e rigore, spontaneità e struttura. Cinzia Tedesco si conferma una delle voci più versatili e intelligenti del jazz italiano, una performer capace di rendere ogni brano un atto di presenza, un’esperienza viva, un’emozione condivisa.
CROSS OVER
CINZIA TEDESCO QUINTET+
Cinzia Tedesco – Voce
Pino Jodice – Pianoforte & tastiere
Luca Pirozzi – Basso elettrico
Pietro Iodice – Batteria
Special Guest
Maurizio Giammarco – Sax tenore e soprano
con la partecipazione di Jacopo Iodice – Pianoforte
Lunedì 16 giugno 2025 ore 21
Parco di Casa del Jazz, Villa Osio, Viale di Porta Ardeatina 55
Loredana Margheriti