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Il ministero degli Esteri cinese ha espresso forte malcontento e ferma opposizione per la nave da guerra americana vicino le isole Spratly, rivendicate da Pechino, nel Mar Cinese Meridionale. Le azioni degli Stati Uniti, ha affermato il portavoce del ministero Lu Kang in un comunicato, minacciano la sovranità cinese e gli interessi di sicurezza, mettono in pericolo la sicurezza del personale e le strutture nella zona, oltre a danneggiare pace e stabilità regionali. Lu, invitando gli Usa a correggere immediatamente quanto avvenuto, ha precisato che il cacciatorpediniere lanciamissili Uss Lassen è entrato illegalmente nelle acque vicino la scogliera Subi, senza l’autorizzazione del governo cinese. In precedenza, i media americani, avevano riportato che gli Usa avrebbero inviato la nave da guerra vicino l’arcipelago e che questa si sarebbe spostata al di fuori della zona di dodici miglia intorno alle isole. L’intervento dell’Uss Lassen, precisava una fonte citata dalla Cnn, verrà garantito anche da aerei di ricognizione. Proprio in questa zona, la Cina sta creando delle isole artificiali. L’arcipelago delle Spratly è rivendicato anche da Vietnam, Filippine, Malaysia, Taiwan e Brunei. Nel frattempo, dopo quanto avvenuto, l’Australia ha fatto sapere di sostenere il diritto internazionale di navigare nel Mar Cinese Meridionale. L’Australia non fa parte dell’operazione americana, ma ha precisato il ministro della Difesa, Marise Payne, è importante riconoscere che tutti gli stati hanno il diritto in base alla legge internazionale alla libertà di navigazione e di sorvolo, anche nel Mar Cinese Meridionale. L’Australia, ha ribadito, sostiene con forza questi diritti. Payne ha anche ricordato che il suo Paese continua a collaborare strettamente con gli Stati Uniti e altri partner regionali in materia di sicurezza marittima.
