Cina: coronavirus, importati 117 milioni di dollari di forniture mediche

La Cina ha importato oltre 810 milioni di yuan (circa 117 milioni di dollari) di forniture mediche a partire da domenica, per alleviare le carenze domestiche nell’ambito degli sforzi per contenere il nuovo focolaio di coronavirus. Lo attestano i dati doganali pubblicati ieri. Dal 24 gennaio al 2 febbraio, la Cina ha importato circa 240 milioni di articoli di forniture mediche, tra cui 220 milioni di maschere per il viso, 2,53 milioni di tute protettive e 279 mila paia di occhiali, ha riferito l’Amministrazione generale delle dogane. Le autorita’ doganali di tutto il paese hanno fornito uno sdoganamento rapido alla dogana per i materiali in entrata che saranno utilizzati nella prevenzione e nel controllo del nuovo focolaio di coronavirus. Pur espandendo gli appalti globali per alleviare la carenza domestica, la Cina ha anche incoraggiato le imprese nazionali a riprendere la produzione di materiale medico in difficolta’.

E’ salito a 425 il bilancio delle vittime del nuovo ceppo di coronavirus in Cina. 3.235 casi confermati sono stati segnalati il 3 febbraio, mentre il numero totale di infezioni e’ aumentato a 20.438 nella sola Cina continentale. Il primo gruppo di 50 pazienti affetti da coronavirus e’ stato ammesso al nuovo ospedale Huoshenshan di Wuhan alle 9:23 di questa mattina, ora di Pechino. Wuhan, citta’ epicentro dell’epidemia virale, sta convertendo lo stadio Hongshan e il centro conferenze ed esposizioni in centri di quarantena improvvisati con altri mille posti letto per trattare i pazienti con sintomi meno gravi. Il governo della contea di Yangxin, nella provincia di Hubei ha vietato ai suoi dipendenti pubblici di usare maschere N95, di cui sussiste ancora una grave carenza, e ha chiesto loro di consegnare le maschere al personale medico in prima linea.

Xiaogan, nella provincia di Hubei ha riportato 1.120 casi confermati di infezioni da coronavirus, diventando cosi’ la terza citta’ a registrare oltre mille casi confermati nella provincia dopo Wuhan e Huanggang. La provincia di Hubei ha riportato 2.345 nuovi casi di infezione, con 64 nuovi decessi e 101 pazienti ristabiliti il 3 febbraio; il numero totale di infezioni della provincia e’ salito a 13.522. Ieri Ningbo, nello Zhejiang, nella Cina orientale, ha riferito di tre casi di infezione a catena, in cui una donna e’ stata inizialmente infettata dal coronavirus dopo aver mangiato con persone provenienti da Wuhan. L’infezione si e’ poi diffusa ad altre 25 persone. Un focolaio di infezione da coronavirus e’ stato osservato in un ospedale di Pechino, dove cinque membri del personale medico e quattro pazienti ospedalizzati hanno contratto l’infezione. A partire da lunedi’ mattina, nella capitale sono stati segnalati 212 casi. A partire da domenica, oltre 12 milioni di studenti provenienti da circa 20 mila scuole in tutta la Cina hanno iniziato lezioni online tramite la piattaforma telematica Dingding di Alibaba.

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