epa07941796 Protesters clash with police during a new day of demonstrations in the streets surrounding Plaza Italia in Santiago, Chile, 22 October 2019. A new curfew was decreed for the night in different cities of Chile and is the fourth consecutive in Santiago, Valparaiso and Concepcion (south) since the protests that left 15 people dead, including four foreigners from Colombia, Peru and Ecuador. Thousands of people in Chile returned to the streets on 22 October, for the fifth consecutive day, to protest against the Government amidst the states of emergency and the new curfews already decreed in several areas of the country. Unrest, sparked by a hike in metro fares, quickly morphed into a wider protest against social inequality. EPA/ALBERTO VALDES

Cile, presidente chiede perdono

 Il presidente cileno Sebastián Pinera “ha chiesto perdono” ieri sera per non aver compreso la drammaticità della situazione sociale esistente in Cile, ed ha annunciato una serie di proposte per “una agenda sociale di unità nazionale”. In un discorso dal Palazzo della Moneda, Pinera ha detto di “aver ascoltato la gente”, manifestando comunque preoccupazione per l’ordine pubblico e per il ritorno del Paese alla “normalità” dopo i disordini cominciati venerdì per l’aumento del biglietto della metropolitana, che hanno causato 15 morti. Il capo dello Stato ha promesso di voler intervenire con dieci misure sociali, molte delle quali riguardanti le pensioni che sono fra le più basse del pianeta. Si interverrà inoltre per ridurre il costo della salute e dei farmaci, aumentare il salario minimo e creare una imposta sulla ricchezza.

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