Cicchitto: Pd ci ascolti altrimenti governo cade
Fassina: No a provvedimenti ad hoc

Le parole del presidente della Repubblica e del premier Enrico Letta sulla necessità evitare le elezioni anticipate non sembrano far breccia tra i big di Pd e Pdl. Il problema resta sempre l’agibilità politica di Silvio Berlusconi. E gli scenari che si aprono non sembrano essere dei migliori. Il Popolo delle Libertà minaccia l’uscita dal governo delle larghe intese se dovesse passare la linea Bindi-Zanda sulla decadenza dell’ex presidente del consiglio. Fabrizio Cicchitto, in una intervista rilasciata a ‘Il Messaggero’ è stato molto chiaro. “Se dovesse prevalere la linea di chi ha già schierato il plotone d’esecuzione, ci sarebbero conseguenze molto negative per la maggioranza e la sopravvivenza del governo”. Insomma se prevale la linea dei falchi del Pd capitanata dal duo Zanda-Bindi secondo i quali la decadenza di Berlusconi dal seggio senatoriale sarebbe inevitabile la fine del governo. Anche perché, in questo caso, i cinque ministri del Pdl sarebbero pronti a dimettersi. “Non esiste una decisione formale – dice il presidente della commissioni Esteri della Camera dei Deputati – ma c’è qualche probabilità che questo possa accadere”.

fassinaA Fabrizio Cicchitto, sempre dal quotidiano romano, risponde il Pd con il viceministro dell’Economia Stefano Fassina che chiude ad ogni possibile intervento ad ‘hoc’ per salvare Silvio Berlusconi. “Noi non vogliamo perseguitare nessuno. Non vogliamo togliere di mezzo il Cavaliere sostituendo le sentenze giudiziarie al giudizio degli elettori. Ma non possiamo non comportarci secondo il principio per cui le sentenze si rispettano e le leggi si applicano. Io credo che gli esponenti del Pdl non si rendano ben conto dell’enorme danno che gli italiani riceverebbero se si trovasse una qualche soluzione ad hoc per Berlusconi”.

Ma ad animare ancora di più lo scontro tra Pd e Pdl arriva una nota di Gianfranco Rotondi, ex ministro e deputato del Popolo delle Libertà, in cui sostiene che tutti i parlamentari sarebbero pronti a dimettersi assieme al Cavalieri. “Far fuori Berlusconi dal Parlamento usando la sentenza di Esposito è più eversivo che arrestarlo. La nostra reazione non potrà  – spiega in una nota – che essere di decadere con lui dimettendoci dal Parlamento”.

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