Chiusura in lieve rialzo per Piazza Affari.

La Borsa di Milano ha chiuso in moderato rialzo una seduta caratterizzata da frequenti cambi di ritmo. Dopo una partenza in rosso, il listino milanese ha accelerato al rialzo in scia al collocamento da parte del Tesoro italiano di Btp per 7,5 miliardi di euro, nella parte alta del range 7,5-8 miliardi. Il forte rialzo dei rendimenti, che si sono avvicinati alla soglia dell’8% per i titoli a 3 anni, è stato però compensato da una forte domanda. Dopo essere tornata di nuovo in territorio negativo, Piazza Affari ha accelerato al rialzo con il dato sulla fiducia dei consumatori Usa, che ha novembre è salito oltre le attese a 56 punti dai precedenti 39,8 punti. Nel finale però il Ftse Mib ha perso un pò di terreno arrivando a chiudere con un rialzo dello 0,34% a 14.627 punti, mentre il Ftse All Share è avanzato dello 0,28% a quota 15.364. Questa sera inizia con l’Eurogruppo dei ministri delle Finanze a Bruxelles il serrato iter per salvare l’euro. E’ infatti il primo incontro di una lunga agenda, che vede come prossimi passaggi cruciali il 5 dicembre, giorno in cui il Consiglio dei ministri presenterà le misure anticrisi per l’Italia, a cui seguirà il 7 dicembre con la riunione della Commissione europea e poi l’8 e il 9 dicembre con la Bce e il Consiglio europeo.

In chiusura lo spread, si è attestato sui 486.65 punti base.

Contrastato il comparto bancario: Intesa SanPaolo ha guadagnato lo 0,17% a 1,157 euro, Banco Popolare l’1,41% a 0,827 euro, Ubi Banca lo 0,07% a 2,826 euro. In territorio negativo Unicredit (-0,99% a 0,75 euro) e Popolare di Milano (-0,46% a 0,258 euro). E’ ancora il Monte dei Paschi (-1,15% a 0,241 euro) a rimanere sotto i riflettori. Questa mattina la stampa nazionale ha riportato diversi rumor riguardo al tema della ristrutturazione del debito della Fondazione: 524 milioni di euro con una decina di istituti di credito che hanno permesso di sostenere l’aumento di capitale del Monte e 490 milioni di un bond perpetuo sottoscritto attraverso Mediobanca e Credit Suisse. L’allarme è scattato alla rottura dei covenant (fissati a 0,30 euro) sul 50% dei titoli Mps in mano alla Fondazione, tutti in pegno alle banche. In questa delicata situazione si è quindi aperta la partita sull’eventuale riassetto societario della banca toscana. Secondo quanto scritto da il Sole 24 Ore, la Fondazione sarebbe pronta a scendere al 33% vendendo quote ad Axa (attualmente al 3,79% del Monte) e a Francesco Gaetano Caltagirone (3,92% del Monte), che procederebbero a siglare un patto di sindacato con Palazzo Sansedoni.

Da segnalare le buone performance di Azimut (+4,32%) e Tenaris (+3,23%), mentre Fiat Spa ha strappato un +0,17% nonostante il downgrade da parte di Citigroup. Il broker americano ha tagliato la raccomandazione sul Lingotto a sell dal precedente neutral. Parmalat è tornata sotto i riflettori del mercato, in scia alla nuova minaccia di Hugo Chavez di nazionalizzare le attività di produzione di latte in polvere del gruppo emiliano in Venezuela, accusando il gruppo di applicare prezzi superiori a quelli imposti dal Governo nel tentativo di calmierare l’inflazione. Equita, nella nota odierna, ha ricordato che “il Venezuela vale circa l’8% dell’Ebitda di Parmalat, di cui stimiamo oltre il 60% realizzato attraverso i succhi di frutta, principale driver di crescita”. Parmalat aveva dovuto vendere nel 2007 uno stabilimento al governo di Caracas e ulteriori minacce di nazionalizzazione arrivarono nel 2009. “Se anche in questo caso la conclusione fosse simile ? ha ipotizzato la sim milanese ? stimiamo u impatto del 1-2% circa sull’Ebitda di gruppo”. Il titolo Parmalat non ha risentito della minaccia di Chavez chiudendo con un rialzo dello 0,83% a 1,45 euro.

Ansaldo STS, dopo una prima parte di seduta in vetta al Ftse Mib, ha perso terreno arrivando a chiudere invariata a 7,10 euro. Questa mattina la società ha annunciato la firma del contratto da parte di Ansaldo Honolulu Joint Venture, consorzio costituito da Ansaldo Sts e AnsaldoBreda, con Hart (Honolulu Authority for Rapid Transportation) per la realizzazione della nuova linea metropolitana driverless a Honolulu, nelle Hawaii. L’accordo ha un valore complessivo di 1,33 miliardi di dollari e i lavori avranno una durata di otto anni. Tra i titoli peggiori da segnalare Fondiaria-Sai (-2,66%) e Mediobanca (-2,33%).

Fonte: Borsaitaliana.it

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