‘Recessione tecnica, mini-recessione o stagnazione, come preferisce il ministro Tria? Fatto sta che l’economia italiana è ferma dopo 14 trimestri consecutivi di crescita’, dichiara Cesare Damiano, dirigente del Partito Democratico. Il terzo e quarto trimestre del 2018 – continua – hanno visto un arretramento. Il pensiero va subito al presidente del Consiglio, Conte, che ha parlato di un rallentamento dovuto a ‘fattori esterni’ e ha sostenuto che nel secondo semestre del 2019 ripartiremo grazie alle scelte di spesa del suo esecutivo. È inevitabile tornare con il pensiero al 2011, quando un altro primo ministro, Berlusconi, parlava di ‘ristoranti pieni e biglietti aerei introvabili’. Questo non per essere faziosamente ostili nei confronti dell’esecutivo gialloverde, ma perché sappiamo che quegli stessi ‘fattori esterni’ non impediscono, perlomeno sul dato trimestrale, di crescere a nostri vicini come Francia, Spagna e probabilmente, Germania, anche se l’intera zona euro vede una prospettiva di rallentamento. Più che le tensioni esterne come la guerra dei dazi indicata da Conte – conclude Damiano – l’Italia paga i limiti della politica economica di questo Governo, caratterizzata da una crescita della spesa non supportata da un piano di investimenti produttivi.