Censis: per ogni italiano debito di 31mila euro

Allarmanti i dati forniti dal Censis. Secondo l’istituto di ricerca, infatti,. Il debito, su ogni italiano, era pari a 242 euro nel 1970 ed e’ lievitato in 40 anni a 31 mila euro. Gli italiani sono consapevoli di questi dati disastrosi, tanto che il 55,1% preferisce che ai vertici dello Stato ci siano “persone competenti, anche se non elette dal popolo”.
“Negli ultimi cinquant’anni nel nostro Paese – ricorda il Censis – ogni anno l’aumento annuo medio del debito è stato sempre superiore all’aumento medio annuo del prodotto interno lordo; è così che anno dopo anno si è cumulato lo stock del debito che è partito da 242 euro procapite nel 1970 (pari a 4,8 mila euro procapite a prezzi 2010) e in cinque decenni è diventato l’attuale montagna di oltre 31 mila euro per italiano.
La formazione del debito nel tempo, la sua persistente crescita pur nei mutamenti politico-istituzionali degli ultimi cinquant’anni consentono di dire – conclude la ricerca – che non è solo il portato di scelte politiche e di politica economica, ma più ancora l’esito di una scelta socialmente condivisa di contenere la conflittualità e, di fatto, di comprare a debito la pax sociale”.
E veniamo agli altri dati. Il 51,4% degli italiani dice sì anche al fiscal compact ed il 51,1% èdisposto ad accettare almeno una modalità per far rientrare il debito pubblico: in particolare il 21,8% e’ disponibile a pagare di piu’ alcuni servizi pubblici; il 21,8% e’ disponibile ad andare in pensione piu’ tardi; il 21,6% vorrebbe pagare una tassa una tantum; il 17,8% e’ disposto a destinare allo Stato alcune ore di lavoro extra.
Gli italiani – rende noto il Censis – hanno comunque la sensazione di non contare nulla ne’ in Italia ne’ nella Ue. Il 75% degli italiani pensa che la propria voce non conti nulla nella Ue (84% in Grecia, 44% in Germania); il 77% degli italiani pensa che la propria voce non conti nulla nel proprio Paese (84% in Grecia, 26% in Germania). Chi e’ quindi che comanda oggi in Italia? Il 56,7% pensa ancora che a comandare sia il Governo italiano; il 22,5% vede al potere l’Unione Europea; il 21,7% i mercati finanziari internazionali.
E’ utile sottolineare che sono soprattutto i laureati ad indicare i mercati finanziari internazionali e gli organismi sovranazionali economici e finanziari come i veri detentori del potere in Italia. Ma perche’ l’Italia si e’ ridotta ad essere comandata dai mercati finanziari internazionali? Secondo il Censis, nel 1970 il debito pubblico era pari a circa il 33% del pil. Nel 1980 arrivammo al 53%; nel 1990 a circa il 93%; nel 2000 a circa il 107%; nel 2010 al 117%.
Dove abbiamo sbagliato? Secondo il Censis, l’Italia ha cumulato un debito enorme perche’ c’e’ stata “una storia sociale fatta del progressivo e prolungato trasferimento di quote di sovranita’ in cambio di una certa pace sociale interna. Il finanziamento della spesa pubblica in disavanzo – prosegue il Censis – e’ avvenuta a lungo tramite idnebitamento ed e’ questa l’origine reale dell’attuale vulnerabilita’ italiana alla volonta’ dei mercati internazionali”.
Infine una nota assolutamente positiva sulla Ue: il 43% degli italiani ed il 57% dei cittadini europei ritiene che ancora oggi “la pace tra i Paesi membri” sia uno dei risultati piu’ positivi raggiunti. Il 42% degli italiani pensa che nel 2030 la Ue sara’ una potenza diplomatica leader nel mondo. I greci ed i tedeschi sono i meno ottimisti .

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