Cena Berlusconi-Salvini ad Arcore per intesa anti Renzi

Domani le riforme costituzionali tornano in Aula a Montecitorio. Si va avanti, avverte il ministro delle riforme Maria Elena Boschi, con o senza Forza Italia: “Non si tratta di minacciare nessuno. Abbiamo fatto la legge elettorale con loro ed ora, se vogliono continuare a contribuire, bene, altrimenti noi andiamo avanti lo stesso. L’Italicum non si cambia più, non si torna indietro. Il testo del Senato è buono ed efficace e rilanciare sempre significa farla fallire”. Boschi non è preoccupata per i numeri, e lo dimostra il fatto che ha chiesto subito di ripartire con le riforme: “Con Fi in questo anno abbiamo fatto un lavoro serio, è strano che ora improvvisamente si mettano a criticare riforme che hanno votato e collaborato a scrivere”. La Camera torna quindi domani ad esaminare la riforma del bicameralismo. L’obiettivo è quello di chiudere entro venerdì, ed i deputati sono convocati da martedì a sabato dalle 9 alle 23. Le opposizioni che hanno fatto ostruzionismo sul testo hanno ancora tempo a disposizione per parlare e ci sono circa 1.600 voti da fare. Il testo poi deve passare al Senato. Per le riforme costituzionali è richiesto un doppio passaggio tra Camera e Senato a distanza di tre mesi. Se non c’è un’approvazione da parte dei due terzi del Parlamento il testo viene sottoposto al referendum. Dopo il via libera del Senato la riforma della legge elettorale torna all’esame di Montecitorio dove i numeri per la maggioranza sono meno proibitivi rispetto a Palazzo Madama. Il testo verrà assegnato in commissione Affari Costituzionali che ha un presidente di Forza Italia, Francesco Paolo Sisto. Maria Elena Boschi ha detto di ritenere possibile che il via libera definitivo ci sia in aprile. In contemporanea alla ripresa del cammino parlamentare delle riforme ritorna l’asse tra Forza Italia e Lega, ed  il loro primo banco di prova sarà quello sulle riforme. Ieri sera si è tenuta una cena ad Arcore tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini per discutere di governo ed alleanze politiche. I leader di Forza Italia e Lega Nord hanno concordato una strategia di coordinamento per attuare una ferma opposizione in Parlamento ai provvedimenti del governo e per fermare Renzi. Durante la riunione si sarebbe giunti anche ad una prima intesa di massima sulle alleanze regionali,  anche se il tema resta da perfezionare nel corso di prossimi incontri. Ferma opposizione che la Lega pratica già, come hanno dimostrato finora gli emendamenti piazzati, a migliaia, dal Carroccio sul percorso delle riforme e della legge elettorale. Ora potrebbe aggiungersi la voce di Forza Italia, in linea con le parole di Berlusconi che ha parlato di “opposizione a 360°” dopo il tradimento del Pd. Ovviamente, sono semplici punti di vista, ben considerata la realtà di fatto che il patto del Nazareno sottoscritto non prevedeva la condivisione nella scelta del Capo dello Stato. Il vero ed autentico pericolo non è Renzi, come ama proclamare Matteo Salvini, ma chi come una novella Penelope prima tesse e poi disfa la tela. Per contro la tela personale del disfattista è ormai logora e bucata. Bucata da chi “è fitto”, e non più disposto a seguirlo, discutendo, anche, la sua dote di leader. Leader che non è Pericle, e non lo è mai stato, e non è neanche Ulisse e non riuscirà, per bene che gli vada, ad attraversare le dodici asce. E non parlasse il neo guerriero di voler combattere per il bene del Paese, e solo per questo motivo metterebbe in campo una dura e ferma opposizione. Ma opposizione a chi? Opposizione a che? Solo una vera ed autentica opposizione al suo solipsismo sarebbe ben accetta dai cittadini, sui quali, purtroppo, le decisioni altrui passano molto al di sopra delle loro teste. “La verità”, dice Alessandro Di Battista,  “è che sono trent’anni che si mettono d’accordo su tutto. Noi crederemo alla fine del patto del Nazareno quando, come ha proposto il Movimento 5 stelle, si decideranno a togliere il vitalizio ai politici mafiosi. Cosa che può esistere solo in Italia”. Io mi spingerei oltre e definirei mafioso chi non tiene in alcun conto le difficoltà altrui e su queste ci si bea. Forse perché vive nei sotterranei e non vede la luce, non conosce la luce, ed è, per questo motivo, un accecato. Un accecato che a volte esce dai suoi nascondigli invadendo la realtà in una laguna di tempo, riproponendo la stessa identica realtà anche in tempi diversi. Parlo di un simulacro di fango vivo che fermamente si oppone ad ogni forma di variazione e di cambiamento. Finirà questo stato di fatto? Chi scrive non lo sa ma se lo augura, sperando di non vedere più e di non scrivere più di simulacri di fango vivo. Simulacri che si sono riprodotti per partenogenesi. Di chi parlo? Lascio, in tal senso, ampio spazio alla fantasia del lettore…

Roberto Cristiano

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