Al via gli incontri della premier Giorgia Meloni con le parti sociali a Palazzo Chigi, in vista della manovra, 11 novembre 2022. La prima riunione è iniziata con i sindacati Confsal, Cisal, Usb e Confintesa. A seguire la seconda riunione con le associazioni delle imprese, 24 le sigle invitate al tavolo: Confindustria, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Cna, Confimi, Casartigiani, Confapi, Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione, Alleanza cooperative, Federterziario, Confservizi, Confetra, Ania, Abi, Ance, Cia, Copagri, Confedilizia, Confprofessioni, Unsic e Unicoop. Per il governo sono presenti i ministri Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanze), Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy), Marina Calderone (Lavoro e Politiche sociali), Raffaele Fitto (Affari europei, Politiche di coesione e Pnrr) e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari. ANSA/UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI/FILIPPO ATTILI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Cdm sul decreto aiuti Emilia-Romagna per 100 milioni di euro ma mancano le coperture

Una tragedia  ha colpito l’Emilia-Romagna con  Matteo Piantedosi e poi Nello Musumeci si sono recati subito nella zona. Elly Schlein è andata nella sua Emilia-Romagna, la regione di cui è stata vicepresidente fino al 24 ottobre, quando si dimise in vista della corsa congressuale del partito, poi vinta. Perché non è andata prima, nelle prime ore del dramma? Schlein ha avuto una reazione relativamente lenta. Solo qualche giorno dopo il dramma ha rilasciato un’intervista nella quale ha detto molte cose giuste, a partire dalla necessità di mettere al primo posto – ma si dice sempre così dopo le tragedie – una seria e organica politica della prevenzione e ha proposto di stornare fondi del Pnrr per la ricostruzione e la manutenzione di quel territorio. Una strada che però il ministro Raffaele Fitto ha sbarrato, forse con ragione, a causa della rigidità delle “causali” degli investimenti del Piano. A Cutro andò subito, perché lì la sua presenza fisica suonava come una critica al governo,  mentre stavolta si è imposta una valutazione più attenta a rischio di una sua marginalità in un momento così delicato. Chi  non può proprio parlare è Giuseppe Conte che  nel 2018 abolì Italia Sicura, una delle poche realizzazioni sensate degli ultimi anni nel quadro degli interventi politici sul tema dell’ambiente e del territorio. l database dell’Eswr (European severe weather database), centro di ricerca tedesco, certifica senza alcun dubbio la crescita progressiva degli eventi meteo estremi in Italia: in un anno del +73% considerando forti piogge, forti grandinate, trombe d’aria, tempeste di vento, tornado/forti temporali, forti nevicate/tempeste di neve. Erano 276 tra il primo gennaio e il 21 maggio 2022, sono 477 nello stesso periodo del 2023. Particolarmente rilevante l’aumento delle tempeste di vento, passate da 88 a 162, come dire praticamente raddoppiate. Considerando solo forti grandinate, piogge intense e tornado (questi ultimi due ben 233), in un solo anno, sempre nel periodo primo gennaio-21 maggio, si è passati da 183 a 313 eventi. È un aumento del 171%. Nel 2022 gli eventi estremi in italia (trombe d’aria, forti piogge, forti grandinate, trombe d’aria, tempeste di vento, tornado/forti temporali, forti nevicate/tempeste di neve) sono stati globalmente 3.074, a fronte di 1.952 nel 2021. Cinque anni fa, nel 2018, gli eventi estremi erano stati, sempre nel periodo in esame, 221, mentre 10 anni fa, nel 2013, ne erano stati riscontrati 146 (con soli 19 casi di tempeste di vento): rispetto ad allora, quest’anno c’è stata una crescita del 328%. Senza parole. Da notare che a questo vanno aggiunte le ondate di calore, che poi sono quelle che fanno più morti, come certifica l’atlante dell’Onu su mortalità e perdite economiche per eventi estremi, che stima come in Europa (soprattutto a causa delle ondate di calore) le morti aggiuntive siano state in 50 anni 166.492. Il Consiglio dei ministri tenutosi ieri vara il decreto legge maltempo. All’ordine del giorno  anche un decreto legge con misure urgenti in materia sanitaria a favore delle Regioni a statuto ordinario, e un disegno di legge per l’abrogazione di di norme prerepubblicane relative al periodo 1871-1890 e di altre relative al periodo 1861-1870. In Consiglio dei ministri attesa la formalizzazione della nomina di Andrea De Gennaro a comandante della Guardia di finanza, sulla base dell’accordo politico già raggiunto e annunciato dopo l’ultima riunione dell’11 maggio. Al termine del Consiglio dei ministri, Meloni, con i ministri aventi a vario titolo competenza per l’emergenza, incontra il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che sarà accompagnato da rappresenti delle parti sociali del territorio. Oltre 100 milioni di euro, è l’entità del decreto che il governo si prepara a varare per l’emergenza causata dall’alluvione in Emilia Romagna. Un pacchetto ancora in definizione, a partire dalle coperture: come ha rivelato il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo, il governo sta pensando a lotterie aggiuntive e al ricavato di auto sequestrate alla criminalità organizzata. Queste risorse serviranno per garantire i soccorsi immediati, come anticipato da Giorgia Meloni durante il sopralluogo in alcuni centri colpiti. E saranno accompagnate da una serie di misure per affrontare la fase 1, fra cui non c’è la nomina di un commissario, assicurano dal governo. Alla fase 2 già si pensa, ma i provvedimenti legati ai ristori inizieranno a prendere corpo quando sarà più chiaro il bilancio dei danni, che già si prevede nell’ordine dei miliardi. Per questo si farà con ogni probabilità richiesta – forse già nelle prossime ore – per accedere al Fondo di solidarietà europea, come avvenuto anche per il terremoto che colpì le stesse terre undici anni fa: 670 milioni in quel caso, a fronte di danni per 12 miliardi. Alla vigilia del Cdm preannunciato già venerdì, i vari ministri interessati hanno fornito ciascuno un pezzo del decreto puzzle da portare alla riunione. Alla fine dovrebbe valere cinque volte i 20 milioni di cui si parlava nel fine settimana. Dovrebbe essere esteso lo stato di emergenza già previsto il 4 maggio, dopo gli episodi di maltempo di inizio mese, con un primo stanziamento di 10 milioni. Il numero dei comuni coinvolti ora dovrebbe superare i cento. Per queste aree si profila la sospensione dei versamenti tributari e contributivi, fino a ottobre o novembre. Si prevederà un fermo anche per i processi amministrativi, mentre si cercherà di assicurare la continuità didattica. Si lavora inoltre al rifinanziamento del Fen, il Fondo emergenze nazionali. “Le province chiedono solo per le strade provinciali 200 milioni subito. Cercheremo di fare il possibile”, ha garantito il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. La sospensione dei mutui dei privati non entra nel decreto ma in un accordo con l’Abi. Fra le ipotesi sul tavolo, anche quella della cassa integrazione nelle aziende bloccate dal maltempo. “Richiederla – sottolinea la Fiom-Cgil dell’Emilia Romagna – deve essere inteso come un dovere morale delle imprese”. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, auspica che nel pacchetto entri “soprattutto l’attivazione del fondo di garanzia che, a nostro avviso, deve essere il massimo che ci è consentito dalle norme Ue sugli aiuti di Stato”. Fra le aziende più colpite, ci sono quelle agricole. Come ha spiegato il titolare dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, il suo ministero “ha ricercato tutte le disponibilità e abbiamo trovato risorse pari ad almeno 100 milioni di euro per affrontare queste situazioni. Servono però cifre ben diverse”. Il governatore Stefano Bonaccini ha chiesto rimborsi al 100%. Allo studio c’è anche l’esonero dal lavoro per i dipendenti pubblici, e la possibilità di recuperare le prove dei concorsi pubblici per i candidati che vivono nei Comuni alluvionati.

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