Catiuscia Marini e Zingaretti…

Nicola Zingaretti mette da parte la proverbiale “mitezza” e chiede coerenza alla presidente Catiuscia Marini che, dopo aver annunciato le dimissioni, ieri ha votato in Consiglio a favore della sua permanenza in sella alla Presidenza della Regione. La vicenda è quella dei concorsi in sanità, secondo la Procura di Perugia ‘pilotati’, che ha portato all’arresto di un assessore, del segretario Pd e del direttore dell’azienda ospedaliera.

Zingaretti, segretario da meno di un mese, aveva chiesto di far prevalere l’interesse dei cittadini e delle istituzioni.

Zingaretti utilizza questo  metro sottolineando: “Il Pd che ho in mente io è un partito che, se qualcuno vende le domande dei concorsi, non aspetta le Procure per mandarlo via”.

  Zingaretti, nello studio di Lucia Annunziata, respinge qualsiasi ricostruzione di questo tipo: “Non ci sono rese dei conti nel partito, ho sempre combattuto l’idea di un partito del leader. Ci vuole rispetto e in questa fase il rispetto c’è”, sottolinea riferendosi al rapporto con la minoranza renziana.

“Non temo che Renzi stia scalpitando. E poi, se Renzi non avesse fatto nulla, si direbbe: avete visto, Renzi non fa nulla perché così mette in difficoltà la lista Pd’. No, non c’e’ nessuna rivolta contro di me”. Il gesto plateale di Marini, semmai, è stato un “errore politico”. Anche se c’è chi non esclude che si possa essere trattato di un ‘misunderstanding’.

Perché l’accordo raggiunto tra Marini e il partito era quello di concedere alla presidente una sorta di onore delle armi: “Il Pd vota contro la richiesta di dimissioni in consiglio regionale, ma tu ti dimetti un secondo dopo”. Solo che ieri un consigliere Pd non è stato ai patti e Marini ha fatto valere il suo voto, rimanendo in sella. Ora, “dovrebbe dimettersi martedì”, dicono ancora fonti del Pd umbro, “ma è ricoverata, perché dopo il voto in Aula ha accusato un malore e ne avrà per cinque giorni”.

Difficile, per Zingaretti, avere certezze a questo punto. “Io non ho chiesto a Catiuscia di dimettersi, ho chiesto di valutare le scelte migliori. E lei si è dimessa. Il fatto che dopo un mese voti contro le sue dimissioni, per me è un errore. La incontrerò perché è importante avere posizioni chiare”.

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