Cassa integrazione in deroga, tutte le novità nel Dl Rilancio. L’Inps pagherà subito

Poco dopo l’annuncio, da parte del presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, in merito all’accordo raggiunto fra Governo e Regioni sulla cassa integrazione in deroga, ecco che il premier Conte in conferenza stampa per la presentazione del Dl Rilancio assicura che l’Inps anticiperà “subito” il 40% su tutti gli assegni.

L’obiettivo che ha accomunato Stato e Regioni, ha spiegato Bonaccini, è stato individuare procedure e strumenti che potessero far arrivare nel più breve tempo possibile i soldi della cassa integrazione in deroga “nelle tasche di chi ne ha diritto”.

Vista la situazione emergenziale determinata dal Covid-19 e viste, in particolare, le ricadute occupazionali della crisi in corso, si legge nell’accordo, si è “ravvisata la necessità e l’urgenza di garantire ai lavoratori che si trovano difficoltà misure e risposte in tempi rapidi”. Per questo è emersa la comune volontà di collaborare per la semplificazione delle procedure, per la soluzione dei problemi e la riduzione delle tempistiche.

Via ai passaggi inutili e perditempo, dunque. Come auspicato, la Cassa integrazione in deroga sarà autorizzata dall’Inps e non più dalle Regioni. E soprattutto, l’Inps anticiperà subito il 40%. E lo farà entro 15 giorni dalla domanda. Il resto a saldo dopo aver ricevuto i dati completi dalle aziende.

Questo però, attenzione, per quanto riguarda le nuove domande. Le nuove regole si applicano solo di qui in avanti: dall’entrata in vigore del decreto per la Cig in deroga e dal trentesimo giorno dell’entrata in vigore del decreto, e cioè da metà giugno, per le altre Cig.

Le aziende che devono ricorrere alla Cig in deroga dovranno fare domanda direttamente all’Istituto di previdenza entro 15 giorni dalla sospensione o riduzione dell’attività, con l’elenco dei beneficiari e le ore di sospensione per ciascun lavoratore.

L’Inps ha 15 giorni di tempo per autorizzare le domande e anticipare subito il 40% delle ore autorizzate. Il restante 60%, o il recupero di somme eventualmente non dovute, quando riceverà tutta la documentazione con le ore di Cassa effettivamente usufruite.

Misura destinata, tuttavia, a generare non poca confusione, visto che le prime 9 settimane di Cig previste dal decreto Cura Italia seguiranno la precedente regola delle domande inviate alle Regioni, mentre le altre 9 settimane, quelle nuove prorogate dal nuovo dl Rilancio, entreranno nel nuovo schema di inoltro domanda direttamente all’Inps.

Non solo, le 9 nuove settimane sono divisibili: le prime 5 settimane sono utilizzabili solo da quei datori di lavoro ai quali sono state già riconosciute le prime 9, e che non dovranno rifare la domanda. Le restanti 4 settimane andranno invece attivate tra l’1settembre e il 31 ottobre 2020.

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