Riforma del Lavoro. Monti: Si chiude la settimana prossima

Il governo intende rispettare la tempistica che si e’ prefissato per l’approvazione della riforma del mercato del lavoro e del decreto liberalizzazioni. E la prossima settimana dovrebbe essere quella buona. Lo ha sottolineato il presidente del consiglio, Mario Monti, al forum promosso da Confindustria a Milano, durante una conferenza stampa con il presidente della Commissione Jose’ Manuel Barroso. “Nel corso della prossima settimana – ha detto il premier – si concluderà il negoziato sulla riforma del mercato del lavoro ed è prevista la conversione in legge del decreto sulle liberalizzazioni. Sono due riforme strutturali molto importanti per la competitività dell’Italia, per favorire crescita e occupazione”.

E proprio oggi da Milano potrebbe venire un via libera,anche se informale, alla riforma del mercato del lavoro. Infatti

I massimi esponenti del governo, di Confindustria e dei sindacati nazionali si incontreranno al termine dei lavori della due giorni di Confindustria in corso alla Fiera di Milano. Monti, il ministro del Lavoro Elsa Fornero, Marcegaglia e Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, segretari generali di Cgil-Cisl e Uil si vedranno per una sorta di aperitivo informale sui temi del lavoro in vista della riforma allo studio del Governo.

Febbraio: esplode la cassa integrazione. Un vero e proprio record quello registrato in materia di cassa integrazione. A febbraio infatti, le 81.988.268 ore registrate sono state il segnale evidente di “un’economia avvitata in una pericolosa fase recessiva”.  Dunque una vera e propria esplosione di richieste che segnano un incremento del 49,12% sul mese precedente, così come il dato sui primi due mesi dell’anno (136.969.464) segna un +5,16% sullo stesso periodo del 2011.
Per essere più chiari dunque, queste cifre  si traducono in 400 mila senza lavoro e con un taglio del reddito per oltre 525 milioni di euro, pari a circa 1.300 euro per ogni singolo lavoratore. A darne conferma, i dati che emergono dalle elaborazioni delle rilevazioni Inps da parte dell’Osservatorio Cig del dipartimento Settori produttivi della Cgil Nazionale nel rapporto di febbraio.

“Il nostro sistema produttivo, e la sua caratura manifatturiera, è invischiato in una crisi profondissima con prospettive pericolose di declino”, sottolinea preoccupato il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere, dalla lettura dei dati. “La cosiddetta ‘recessione tecnica’ comincia a dispiegare i suoi effetti sui lavoratori con un balzo deciso nella richiesta di ore di cassa: è sempre più difficile immaginare una inversione di tendenza senza una ripresa nelle produzioni e nei consumi”. Per questo, osserva ancora il sindacalista, “il confronto sul lavoro è stato caricato di troppa enfasi ‘salvifica’: è sicuramente importante ma non influenza la domanda di lavoro, quest’ultima ha bisogno di scelte strategiche in una prospettiva di sviluppo e di crescita”.

 

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