Caso Meredith: A un passo dalla verità

Raffaele Sollecito e Amanda Knox sono sui giornali da tempo, si parla di anni. La povera Meredith Kercher, morta assassinata durante la notte del 1 Novembre 2007, sta ‘aspettando’ da quasi 7 anni che sia fatta giustizia. A quanto pare -però- i suoi familiari saranno costretti ad essere pazienti, ancora per una volta sperando sia l’ultima. La sentenza del nuovo processo d’appello per l’omicidio che si è svolta oggi a Firenze, è stata rimandata alle 20. Ad annunciarlo è stato il cancelliere della Corte. Uno slittamento d’orario dovuto a dubbi e incertezze sulla condanna/innocenza dei due indagati? Non ci resta che attendere. Intanto, stamane in aula l’avvocato di Amanda, Luciano Ghirga, ha detto alle Corte che la sua cliente va assolta poiché non ci sono prove che in realtà testimonino la sua presenza sul luogo del delitto e in più non si sa se su quel famoso coltello, considerata l’arma del delitto, ci sia stato effettivamente il sangue di Meredith. L’americana non era presente in aula perché ha preferito sapere il verdetto dagli Stati Uniti, a Seattle; i suoi difensori le riferiranno la sentenza per telefono. Sollecito, invece, già come le volte precedenti, era in tribunale accompagnato dal padre e da altri componenti della famiglia. Raffaele non si è distratto un attimo, ha seguito con attenzione tutti gli interventi previsti all’udienza senza mai mostrare preoccupazione o paura. Forse, dopo tutti questi anni, ha imparato a imporsi alle emozioni o semplicemente è sicuro della sua innocenza…Oppure ha semplicemente deciso di arrendersi e pagare un grosso sbaglio commesso la notte di halloween del 2007.

 

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