Caso Mennea: “Testamento falso”

Ad ormai sette mesi dalla scomparsa di Pietro Mennea scoppia il caso del testamento falso. “Quel documento è falso. Pietro era malato da tempo e in quelle condizioni non aveva ne la capacità, ne la lucidità di scrivere in modo fluente”. E’ l’accusa avanzata da Enzo Mennea, fratello di Pietro, che ha anche chiesto un esame grafolodico: “Conosco la scrittura di Pietro, non è quella. In quel testamento qualcosa non va”. Sul testamento risulta come erede universale la moglie Manuela Olivieri, ma secondo Enzo la grafia non sarebbe quella di suo fratello. “E’ stato per questo che abbiamo voluto sincerarci del fatto che a scrivere fosse stato pietro – aggiunge – perché ci sono trovve discrepanze”. A tal proposito si è espressa anche l’avvocato Tiziana dell’Anna che segue la vicenda: “Sul documento è stata già eseguita una perizia privata, con la comparazione tra la firma riportata e quelle che compaiono in documenti ufficiali – spiega il legale – Questa ha concluso che il testamento è apocrifo. Il testamento del caso di Mennea era necessario per poter lasciare tutto il patrimonio alla moglie, com è avvenuto. Non avendo figli, la legge prevede che un terzo spetti ai fratelli. E, invece, in questo caso nulla. Esclusi sia i tre fratelli che la sorella. Ma i suoi fratelli ci sono rimasti malissimo”.

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