Caso di pedofilia.11 arresti, tra cui un sacerdote, allenatore, vigile urbano e un malato di Hiv

Prestazioni sessuali a pagamento con minori, nel giro dei clienti anche un sacerdote, un allenatore di squadra di calcio e un vigile urbano. Coinvolto anche Claudio Tonoli, un 56enne, affetto da Hiv e arrestato già nelle scorse settimane, perché chiedeva “rapporti sessuali non protetti”.Sono 11 le persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare tra Lombardia ed Emilia. Soggetti che tra di loro non si conoscevano, ma residenti nella stessa terra Bergamasca. Al momento sono quattro i ragazzi minorenni nel giro di prostituzione minorile.

Il sesso era consumato in cambio di regali e piccole somme di denaro. In base alla prestazione pagavano dai 20 ai 100 euro. In un caso anche una catenina d’oro con lo stemma dell’Inter e biglietti per il parco di divertimento ‘Gardaland’, gelati e McDonald’s. Il primo contatto era stabilito sui social network, dove i ragazzi si spacciavano come maggiorenni. Dopodiché ci si appartava in auto nei parcheggi di centri commerciali, in luoghi di intrattenimento e nelle case di alcuni degli indagati.

L’indagine è iniziata nell’agosto dell’anno scorso dai militari della Compagnia di Brescia e della Sezione di polizia giudiziaria. Proseguono le verifiche del caso agghiacciante, intanto il coinvolgimento di don Diego Rota, che prestava servizio a Solza, nel bergamasco, suscita nel vescovo ‘stupore, sgomento e profondo dolore’.

La curia di Bergamo, a seguito dell’inchiesta scrive “Desideriamo manifestare la nostra vicinanza a coloro che stanno soffrendo per questa vicenda senza dimenticare nessuno. A seguito dei provvedimenti restrittivi messi in atto, riteniamo di dover nominare un amministratore parrocchiale per garantire il servizio alla comunità parrocchiale di Solza”- aggiunge – “Siamo consapevoli che situazioni di questo genere creano turbamento in molti e vogliamo con tutto il cuore che la verità e la giustizia si affermino, confidano nell’opera di coloro che sono chiamati a garantirle – conclude la Curia – Sono molti i motivi che inducono la comunità credente ad una preghiera più intensa, alla quale ci disponiamo in questo momento”.

Emilia Napolitano

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